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Cronaca

Ex medico denunciato per truffa, peculato e danno erariale

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A conclusione di minuziosi accertamenti, i militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Biella hanno valutato la posizione di un medico legale, dirigente di prima fascia, in servizio presso un ente pubblico, circa la possibile esistenza d’incompatibilità e cumulo di incarichi.

A conclusione di minuziosi accertamenti, i militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Biella hanno valutato la posizione di un medico legale, dirigente di prima fascia, in servizio presso un ente pubblico, circa la possibile esistenza d’incompatibilità e cumulo di incarichi.

L’attività è consistita in una serie di riscontri per appurare se il professionista, nello svolgimento delle proprie mansioni per conto dell’ente di appartenenza, avesse rispettato il principio di esclusività del rapporto di lavoro, allo scopo di rilevare l’eventuale svolgimento, non autorizzato, di prestazioni di identica natura nei confronti di terzi.

“Il servizio – spiegano dal comando provinciale di via Addis Abeba – ha consentito di provare che il medico aveva svolto, nel periodo 2002-2012, sino alla data del suo licenziamento, circa milleduecento prestazioni “extra-ufficio” utilizzando indebitamente la struttura e le attrezzature diagnostiche dell’ente pubblico, senza aver ottenuto da parte di quest’ultimo la prescritta autorizzazione, causando, consequenzialmente, un significativo danno per le casse statali, corrispondente alle somme indebitamente percepite nell’ambito dell’esercizio della sua attività libero-professionale”.

L’attività si è conclusa con la segnalazione del professionista alla magistratura ordinaria per le ipotesi di reato di truffa ai danni dello Stato, peculato e abuso d’ufficio, nonché alla magistratura contabile per un danno patrimoniale all’erario quantificato in 163.950,83 euro.

Il pubblico ministero della Procura della Repubblica di Biella, accogliendo la proposta avanzata dalle Fiamme Gialle, ha inoltrato al gip istanza di sequestro preventivo, nella forma “per equivalente”, delle somme indebitamente percepite e non versate all’ente di appartenenza. Il sequestro è stato applicato su beni immobili, mobili registrati e sul trattamento di fine servizio del medico, per l’intero ammontare. La misura patrimoniale in parola ha già superato il vaglio del riesame del Tribunale. 

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