Cronaca
Escursionista azzannata da tre cani
re cani l’hanno attaccata sul sentiero che porta alla Colma di Mombarone. È una ricercatrice di 40 anni la donna finita all’ospedale di Ivrea dopo un incontro tanto ravvicinato quanto pericoloso con gli animali. L’escursionista, morsa più volte in pieno giorno, in particolare agli arti inferiori, è riuscita a chiedere aiuto telefonicamente. Quando il marito e un amico l’hanno raggiunta, era a terra sanguinante. I due uomini l’hanno aiutata a rialzarsi e a tornare a valle per poi accompagnarla al pronto soccorso del nosocomio canavesano, dove è rimasta fino alla sera. Le ferite riportate dalla quarantenne non sono gravi, ma il fatto, dall’epilogo potenzialmente anche peggiore, lascia aperto più di un interrogativo.
E’ successo tutto in pieno giorno nell’area di montagna compresa nei territori dei comuni di Settimo Vittone, Donato e Graglia, al confine tra Piemonte e Valle d’Aosta.
A darne notizia è stata la Sentinella del Canavese che nei giorni scorsi ha dedicato due articoli alla vicenda. Nel primo, è stato raccontato quanto successo all’escursionista, nel secondo è stata riportata la testimonianza di altre due persone che successivamente avrebbero incrociato i tre animali.
Le conseguenze peggiori, in ogni caso, sono state quelle riportate dalla quarantenne, rimasta ferita. La prognosi sarebbe di una quindicina di giorni.
“Con l’auto si dirige sopra Andrate, a San Giacomo – si legge nella ricostruzione fatta dal giornalista Mauro Michelotti sulla Sentinella del Canavese -. Qui, al fondo della strada che sale verso il Mombarone, lascia la macchina ed affronta il percorso. Va tutto bene, è un’escursionista esperta, finché, intorno a mezzogiorno, raggiunge una zona caratterizzata da alpeggi e baite”.
Qui secondo la ricostruzione sarebbe avvenuto l’incontro con i cani, che in teoria – vista la zona – dovrebbero essere abituati alla presenza delle persone. Ma l’altro giorno questo non è accaduto.
“Lei ha i bastoncini da trekking – si legge ancora nella cronaca del giornale -, cerca di difendersi, in qualche modo. Ma i cani le sono ormai addosso, l’azzannano in diverse parti del corpo, in particolare le gambe”.
La donna è stata brava a mantenere la calma. Oltre a chiedere aiuto telefonicamente, ha sempre tentato di tenere a bada gli animali con le bacchette da trekking riuscendo, alla fine, a farli desistere dalla loro azione.
E’ possibile che nei prossimi giorni la donna decida di sporgere denuncia all’autorità giudiziaria.
re cani l’hanno attaccata sul sentiero che porta alla Colma di Mombarone. È una ricercatrice di 40 anni la donna finita all’ospedale di Ivrea dopo un incontro tanto ravvicinato quanto pericoloso con gli animali. L’escursionista, morsa più volte in pieno giorno, in particolare agli arti inferiori, è riuscita a chiedere aiuto telefonicamente. Quando il marito e un amico l’hanno raggiunta, era a terra sanguinante. I due uomini l’hanno aiutata a rialzarsi e a tornare a valle per poi accompagnarla al pronto soccorso del nosocomio canavesano, dove è rimasta fino alla sera. Le ferite riportate dalla quarantenne non sono gravi, ma il fatto, dall’epilogo potenzialmente anche peggiore, lascia aperto più di un interrogativo.
E’ successo tutto in pieno giorno nell’area di montagna compresa nei territori dei comuni di Settimo Vittone, Donato e Graglia, al confine tra Piemonte e Valle d’Aosta.
A darne notizia è stata la Sentinella del Canavese che nei giorni scorsi ha dedicato due articoli alla vicenda. Nel primo, è stato raccontato quanto successo all’escursionista, nel secondo è stata riportata la testimonianza di altre due persone che successivamente avrebbero incrociato i tre animali.
Le conseguenze peggiori, in ogni caso, sono state quelle riportate dalla quarantenne, rimasta ferita. La prognosi sarebbe di una quindicina di giorni.
“Con l’auto si dirige sopra Andrate, a San Giacomo – si legge nella ricostruzione fatta dal giornalista Mauro Michelotti sulla Sentinella del Canavese -. Qui, al fondo della strada che sale verso il Mombarone, lascia la macchina ed affronta il percorso. Va tutto bene, è un’escursionista esperta, finché, intorno a mezzogiorno, raggiunge una zona caratterizzata da alpeggi e baite”.
Qui secondo la ricostruzione sarebbe avvenuto l’incontro con i cani, che in teoria – vista la zona – dovrebbero essere abituati alla presenza delle persone. Ma l’altro giorno questo non è accaduto.
“Lei ha i bastoncini da trekking – si legge ancora nella cronaca del giornale -, cerca di difendersi, in qualche modo. Ma i cani le sono ormai addosso, l’azzannano in diverse parti del corpo, in particolare le gambe”.
La donna è stata brava a mantenere la calma. Oltre a chiedere aiuto telefonicamente, ha sempre tentato di tenere a bada gli animali con le bacchette da trekking riuscendo, alla fine, a farli desistere dalla loro azione.
E’ possibile che nei prossimi giorni la donna decida di sporgere denuncia all’autorità giudiziaria.
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