E’ morto un imprenditore di fama internazionale, ma il ricordo di Leonard Gianadda va oltre le sue imprese finanziarie. Appassionato di fotografia, mecenate dell’arte e benefattore, Gianadda è stato un uomo che ha mantenuto saldi legami con le sue radici, in particolare con il paese di Curino, luogo d’origine della sua famiglia. La sua generosità si è manifestata in modo tangibile durante l’epidemia di Covid, quando ha elargito due donazioni da 5mila euro ciascuna per aiutare la comunità locale.
La scomparsa di Leonard Gianadda è avvenuta ieri, domenica 3 dicembre, all’età di 88 anni, a causa di un cancro osseo implacabile. Il suo rifugio era a Martigny, in Svizzera, dove ha lasciato un’impronta indelebile come mecenate della cultura.
Ingegnere, immobiliarista e imprenditore di successo, Gianadda è stato riconosciuto a livello accademico in Francia e ha presieduto il rinomato Museo Rodin di Parigi. La Fondazione Pierre Gianadda, da lui fondata in onore del fratello scomparso in un tragico incidente aereo, è stata la sede di numerose esposizioni di risonanza internazionale. Oltre a questo, ha dato vita a istituzioni culturali come il museo gallo-romano, il museo dell’automobile e il parco delle sculture.
La sua dedizione all’arte era accompagnata da una profonda sensibilità verso la beneficenza. In collaborazione con sua moglie, ha istituito una seconda fondazione a scopo benefico. La sua connessione con la Valle d’Aosta, in particolare, è stata evidente attraverso il suo contributo al primo museo “en plein air” a Etroubles e il riconoscimento nel 2022 con il titolo di “Ami de la Vallée d’Aoste”.
Tuttavia, il cuore di Gianadda è rimasto saldamente legato a Curino, dove la sua famiglia ha radici profonde. Le sue donazioni finanziarie si sono susseguite nel tempo, come nel 2014 quando ha destinato 10mila euro per il restauro della chiesa di San Martino. La sua eredità, quindi, si estende ben oltre le sue realizzazioni imprenditoriali, abbracciando un impegno duraturo per l’arte, la cultura e la solidarietà.