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Cronaca

Case all’estero non dichiarate per 6 milioni e mezzo di euro

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La Guardia di Finanza di Biella ha concluso in questi giorni le indagini iniziate a maggio. Coinvolti oltre 30 contribuenti, tra questi i proprietari di immobili di pregio al mare, dalla Costa Azzura alla Slovenia.

Case e disponibilità all'estero non dichiarate per 6 milioni e mezzo di euro.

E' il risultato dell'operazione "Home sweet home", condotta dagli uomini della Sezione Tutela Entrate del Nucleo di Polizia Tributaria di Biella nel settore della lotta all’evasione fiscale internazionale. Conclusa in questi giorni, l'attività di indagine ha portato alla verbalizzazione complessiva di più di trenta contribuenti.

L’operazione, iniziata nel mese di maggio, ha riguardato l’analisi approfondita della posizione fiscale di contribuenti che,  pur detenendo proprietà estere (immobili, depositi), non avevano provveduto a riportarle nell’annuale dichiarazione dei redditi.

L’attività di servizio ha fatto emergere l’omessa indicazione in dichiarazione di più di 6,5 milioni di euro, relativamente ad immobili di pregio situati in rinomate località balneari (Costa Azzurra – la più gettonata, ma anche Croazia e Slovenia) e più di 60mila euro di canoni di locazione prodotti fuori dai confini nazionali e non dichiarati. Sono state, altresì, comminate sanzioni per l’omesso versamento di Ivie e Ivafe.

La disponibilità di immobili e attività finanziarie al di fuori dei confini nazionali comporta, per chi è fiscalmente residente in Italia, due principali tipologie di obblighi: da un lato quelli riconducibili al “monitoraggio fiscale”  e riguardanti la compilazione del quadro della dichiarazione annuale dei redditi; dall’altro quelli connessi alle nuove imposte patrimoniali sugli immobili e sulle attività finanziarie detenuti all’estero, introdotte dal decreto “Salva Italia” del 2011.

"L’utilizzo di banche dati sempre più aggiornate e fruibili – comunicano dal comando provinciale della Guardia di Finanza di Biella -, nonché la creazione di strumenti normativi maggiormente incisivi che permetterà a partire dal 2014 un maggiore scambio informativo tra le autorità fiscali dei Paesi Ue, consentiranno sempre più all’Amministrazione Finanziaria di poter osservare il tessuto socio-economico del territorio, predisponendo strumenti di contrasto “mirati”, riducendo così il numero di controlli e nel contempo, migliorando la “qualità” degli interventi".

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