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Cronaca

Busta sospetta, almeno 80 persone non possono ancora tornare a casa

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Per adesso sono i dipendenti di Equitalia e del centro di smistamento delle poste a pagare il prezzo più alto a causa della busta sospetta arrivata questa mattina negli uffici dell’ente di riscossione.

Per adesso sono i dipendenti di Equitalia e del centro di smistamento delle poste a pagare il prezzo più alto a causa della busta sospetta arrivata questa mattina negli uffici dell’ente di riscossione.

Almeno ottanta persone sono ancora in isolamento e non possono tornare a casa, in attesa di conoscere l’estta composizione della polvere che si trovava all’interno della busta.

“Si aspettano i risultati delle analisi effettuate in queste ore dall’Istituto zooprofilattico di Torino – spiega il responsabile del Servizio di Protezione Civile di Biella, Maurizio Lometti -. Attendiamo che ci diano informazioni. Nel frattempo stiamo fornendo assistenza alle persone bloccate nelle strutture di via Addis Abeba e di via Campagnè”.

Tutti coloro potenzialmente venuti a contatto con la busta, infatti, sono costretti a rimanere in isolamento fino al cessato allarme. Così prevede la procedura. Si tratta di 15/20 dipendenti di Equitalia e di una sessantina di persone che lavorano nel centro di smistamento di Poste Italiane.

Novità dall’Istituo zooprofilattico potrebbero arrivare verso le 20,30. La speranza, ovviamente, è che il contenuto della busta sia innocuo e che quindi tutte queste persone possano tornare a casa.

Di loro si stanno occupando polizia, vigili del fuoco e protezione civile. Sul posto c’è anche un’ambulanza della Croce Bianca. Per il momento stanno tutti bene. Hanno ricevuto cibo e acqua. Gli agenti della polizia municipale, inoltre, si sono premurati di fargli avere delle pizze.

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