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Cronaca

Adesso chi risarcirà i “furbetti del cartellino”?

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E’ finita! Per 28 dipendenti comunali su 33 l’incubo di essere un “furbetto del cartellino” è terminato venerdì scorso con la decisione del Giudice di archiviare la loro posizione.

E’ finita! Per 28 dipendenti comunali su 33 l’incubo di essere un “furbetto del cartellino” è terminato venerdì scorso con la decisione del Giudice di archiviare la loro posizione. Una bella notizia della quale non ci stupiamo e che, praticamente isolati, abbiamo sostenuto fin dal primo giorno. In questo caso però poco importa aver avuto ragione perché il danno fatto verso queste 28 persone è enorme e riguarda sia la sfera personale che quella professionale e non ci sarà “risarcimento” adeguato che possa, almeno per ora, far dimenticare quei terribili giorni dell’ ottobre 2016. Ricordo che per alcuni di loro addirittura erano state chieste pesanti misure cautelari  mentre il PM, oggi,  ne ha chiesto (e ottenuto) l’archiviazione.

Quando la giustizia – come la politica – si trasforma in show  siamo di fronte a un vero cortocircuito dove il mediatico (la spettacolarizzazione) diventa la variabile principale e i fatti (e i reati) le subordinate.

In tutta questa vicenda ci sono ancora, però, molti aspetti da chiarire. Non tanto e non solo per l’atteggiamento “schizofrenico” della Giunta Cavicchioli che in una settimana è  passata dal giustizialismo (pagheranno caro, pagheranno tutto!) al garantismo (in comune ci sono solo brave persone!) senza rendere conto, fino in fondo, del ruolo che hanno giocato in questa vicenda. Dovremo attendere la definitiva conclusione delle indagini per leggere tutta la documentazione – dalle origini dell’inchiesta ad oggi –  per comprendere realmente il ruolo avuto dalla Giunta e dai Dirigenti comunali.

L’Amministrazione del PD ha, di fatto, favorito un meccanismo simile a quello della pesca a strascico. Una pratica fortunatamente illegale nei nostri mari che però fa si che per pescare (per esempio i tonni) si buttino reti fino al fondo del mare facendoci cosi finire tante  altre specie: tartarughe, delfini, pesci spada. Esattamente quello che è successo a Biella con i presunti “furbetti del cartellino”.

Qualcuno mi ha chiesto perché avessi una posizione così garantista sui dipendenti. Ho risposto che molti di quei funzionari li conosco e conosco la macchina comunale ma, soprattutto, parafrasando il premio Nobel Bob Dylan “non bisogna essere dei meteorologici per capire dove soffia il vento” e il vento del rancore come delle manette facili e del populismo sono più di vent’anni che, in questo paese, soffia fortissimo. Io preferisco continuare ad andare controvento;  mi hanno assicurato che sia più facile alzarsi in volo.

Roberto Pietrobon

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