Biella
Operaio morto nel Novarese: “Basta morti bianche”
Cordoglio del Segretario Generale dell’UGL e da parte di Rfi
Operaio morto nel Novarese: “Basta morti bianche”
Operaio morto nel Novarese: “Basta morti bianche”
“Ci troviamo davanti ad un ulteriore e sconvolgente infortunio sul lavoro, che è costato la vita ad un operaio di 56 anni rimasto schiacciato da un macchinario. Secondo le prime informazioni, l’incidente mortale è avvenuto mentre l’uomo stava lavorando in un cantiere ferroviario a Meina in provincia di Novara. È inaccettabile parlare di fatalità di fronte ad una ormai quotidiana strage sul lavoro. Pertanto ribadiamo alle istituzioni locali e nazionali la richiesta di un rafforzamento dei controlli ispettivi. Occorre, al contempo, investire su adeguati programmi di formazione e addestramento a partire dalla scuola dell’obbligo al fine di garantire maggiore sicurezza sui posti di lavoro e prevenire ulteriori tragedie”. Lo hanno dichiarato in una nota congiunta Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, e Massimiliano Rossato Segretario Regionale UGL Piemonte, in merito all’incidente sul lavoro in cui ha perso la vita un operaio a Meina, in provincia di Novara.
Cordoglio Rfi
Rete Ferroviaria Italiana esprime il proprio cordoglio e la vicinanza ai familiari dell’operaio di una ditta appaltatrice, deceduto su un’area di lavoro lungo la linea ferroviaria Milano-Domodossola, interrotta alla circolazione dal 9 giugno per interventi infrastrutturali.
La dinamica di quanto accaduto è al vaglio delle competenti autorità alle quali RFI sta offrendo la più ampia collaborazione
leggi anche: Operaio muore schiacciato in un cantiere ferroviario
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Ardmando
3 Luglio 2024 at 8:36
Sindacati ridicoli e ipocriti. Il loro continuo proferire parole vuote come sacchi vuoti è patetico. Non è possibile, umanamente, eliminare le morti sul lavoro, è come arrabbiarsi perchè il sole sorge ogni giorno. Anche con tutte le precauzioni possibili, anche con il corretto uso dei DPI anche con il rispetto di tutte le norme, le morti ci saranno SEMPRE. Ma i sindacati colgono qualsiasi occasione per fare sterile polemica. Certamente è necessario avere maggiori controlli, ma anche così, anche se ogni singola attività lavorativa venisse controllata ogni giorno, la fatalità ci sarebbe SEMPRE. Perchè le persone sbagliano, perchè gli incidenti capitano, perchè le cose si possono rompere. E i sindacati possono ipocritamente dire che sia inaccettabile parlare di fatalità, ma resta il fatto che la fatalità è la causa maggiore di morti sul lavoro, che a loro piaccia o meno, e contro la fatalità non si può fare nulla. Il datore di lavoro può essere perfettamente rispettoso delle norme, il lavoratore può essere perfettamente formato e informato in tema di sicurezza ed essere provvisto di DPI validi, ma la fatalità avverrà SEMPRE, può essere più o meno grave nelle conseguenze, ma inevitabile. Solo le macchine non si distraggono e non commettono errori. Quindi basta con le solite polemiche politicizzate e che i sindacalisti nullafacenti (loro si che non rischiano NULLA nel loro “lavoro”) si adoperino per cose più concrete (tipo contribuire a far sparire il lavoro nero e aiutare nel contrastare l’illegalità).