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Volete vendere i vostri capelli? Possono valere una fortuna

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Fino a 6mila euro al chilo. Un taglio ai capelli può valere oro e il business della vendita online cresce con ritmi elevati. Le aziende che producono parrucche ed extension sono disponibili a pagare parecchio per uno ‘scalpo’: maggiore è la lunghezza, e più il capello è chiaro, più elevato sarà il possibile guadagno. Gli stranieri hanno la meglio sui capelli ‘made in Italy’. Su Internet le chat di chi cerca o vende capelli veri sono infinite, ma nei siti di annunci non mancano le truffe.

Fino a 6mila euro al chilo. Un taglio ai capelli può valere oro e il business della vendita online cresce con ritmi elevati. Le aziende che producono parrucche ed extension sono disponibili a pagare parecchio per uno ‘scalpo’: maggiore è la lunghezza, e più il capello è chiaro, più elevato sarà il possibile guadagno. Gli stranieri hanno la meglio sui capelli ‘made in Italy’. Su Internet le chat di chi cerca o vende capelli veri sono infinite, ma nei siti di annunci non mancano le truffe.

«I capelli hanno un costo che varia da 100 euro a 6mila euro al chilo. Più sono lunghi più sono contesi, chiari o bianchi sono i più ricercati poiché rari rispetto a quelli scuri. Anche la provenienza fa la differenza: quelli orientali costano meno visto che sono più reperibili, ben comprati quelli dell’Est Europa meno ‘rovinati’ tra gli europei, buoni alcuni ceppi sudamericani», spiega Paglialunga all’AdnKronos. Possibile stilare un ipotetico listino: un chilo di capelli chiari, lisci e lunghi 50 centimetri, e di ottima qualità, vengono pagati fino a 2mila euro; con le stesse caratteristiche, ma di soli 20 centimetri, hanno un prezzo di 450 euro.

Negli ultimi 15 anni i rivenditori sono decuplicati vista la richiesta crescente – ci sono società che producono 20mila pacchi di extension al giorno – ma l’incremento della domanda si scontra con i tempi naturali di crescita del capello e il mercato ripiega su fibre sintetiche. “In Italia non c’è più già da 25 anni questo tipo di mercato; negli anni Sessanta nel Cuneese c’erano ditte che esportavano in mezza Europa, esisteva la figura del ‘raccoglitore di capelli’, al capello è dedicato un museo in Piemonte. Ora è Madrid, e in parte la Germania, a detenere il monopolio nel Vecchio Continente”, spiega Audello all’AdnKronos.

«Compro i capelli in giro per mondo, si scovano per lo più attraverso conoscenze e bisogna avere fortuna – rivela Paglialunga-. Rintracciare dei lunghi capelli bianchi è come imbattersi in un quadrifoglio. Difficile trovare donne europee che portano capelli lunghi, prima in Italia un ottimo bacino era la Sicilia, ora bisogna spostarsi all’esterno». Non senza difficoltà. «Il dialogo – aggiunge – è sempre più difficile per questioni legate a certificati sanitari, per problemi politici come nel caso del Venezuela o difficoltà doganali in Romania, Brasile, Russia o Cina; inesistente poi il commercio con i Paesi Arabi».

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