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“Via Italia è in crisi anche per colpa degli affitti alle stelle”

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Negozi chiusi e abbandonati in via Italia? La colpa non è solo della crisi economica generalizzata ma anche, tra l’altro, di affitti sproporzionati, fuori mercato rispetto alla situazione attuale. L’analisi è dell’assessore al Commercio, Stefano La Malfa.

Negozi chiusi e abbandonati in via Italia? La colpa non è solo della crisi economica generalizzata ma anche, tra l’altro, di affitti sproporzionati, fuori mercato rispetto alla situazione attuale. L’analisi è dell’assessore al Commercio, Stefano La Malfa.
Ma prima di entrare nel merito, partiamo dalle buone notizie ovvero dal prossimo avvio di una nuova attività che però con il commercio in senso stretto ha poco a che vedere.  Negli anni passati l’apertura di un negozio significava quasi sempre abbigliamento. In tempi più recenti, almeno per quanto riguarda Biella, il commercio cittadino ha visto il proliferare di gelaterie. Oggi, invece, le nuove attività interessano la sanità. Così dopo il  centro medico dentistico sotto i portici di viale Matteotti che prenderà il posto di una società finanziaria, un’altra struttura analoga aprirà i battenti all’angolo tra via Italia e via Gramsci, negli spazi che per decenni hanno ospitato negozi di abbigliamento delle più svariate marche.  
In attesa della prossima apertura, l’attuale situazione commerciale di via Italia rimane molto difficile. A fronte di qualche nuova apertura, nel corso degli ultimi tempi le cessazioni sono sempre più numerose. In particolare, quello dovrebbe essere uno  dei tratti più frequentati dell’isola pedonale – ovvero tra la stessa via Gramsci e la piazzetta Santa Marta – sembra essere uscito da un “bombardamento”.
Abbiamo chiesto all’assessore al commercio Stefano La Malfa un commento sulla situazione di quello che dovrebbe essere il salotto cittadino.
«La realtà è davanti agli occhi di tutti – afferma – le poche aperture non riescono a compensare le saracinesche abbassate che negli ultimi anni sono cresciute».
Le ragioni della crisi sono quelle di carattere generale che tutti conoscono, con  aggravanti tipicamente locali.
«Ovviamente ci sono fattori esterni quali la riduzione del potere d’acquisto delle famiglie – afferma l’amministratore – che hanno drammaticamente colpito il settore, ma questo non riguarda solo il commercio, e fino a quando non saremo usciti definitivamente dalla crisi economica la situazione rimarrà difficile. Detto questo però, per quanto riguarda specificatamente il nostro territorio e Biella in particolare, negli ultimi 20 anni stiamo assistendo a un inarrestabile calo demografico. I dati sono sotto gli occhi di tutti. Nel giro di un ventennio i residenti nel capoluogo sono passati da  una quota di 55-56mila abitanti a meno di 45mila. In un lasso di tempo relativamente breve la città ha dunque perso il 20 per cento dei suoi abitanti, nonostante l’apporto degli immigrati. E’ ovvio dunque che la domanda per l’acquisto di beni abbia subito una forte contrazione».
Tra l’altro, aggiungiamo noi, oltre a una diminuzione della popolazione – analogamente l’intera provincia è scesa da circa 200mila a meno di 180mila abitanti – c’è da segnalare l’invecchiamento della popolazione che ha fatto sì che a livello nazionale il Biellese sia il territorio con il più alto numero di pensionati rispetto alla popolazione attiva.
«Esiste però anche – continua Stefano La Malfa – un fattore tutto nostro. Nonostante la crisi, nonostante tutto quello che è accaduto in questi ultimi anni, i prezzi degli affitti in via Italia sono rimasti quelli dei tempi migliori commercialmente parlando.  Nel momento in cui l’economia andava bene chiedere tremila euro mensili per un negozio ci stava, oggi invece la richiesta è assolutamente fuori mercato, una cifra del genere non è sostenibile. Eppure la situazione attuale è questa, e piuttosto che livellare i prezzi a quelli del mercato, gli spazi rimangono deserti. Non ritengo che questo modo di operare sia la soluzione migliore. Infatti i risultati sono sotto gli occhi di tutti»:
Analizzata a grandi linee la situazione, il problema è come uscirne fuori.
«Ovviamente l’amministrazione comunale – conclude l’assessore al commercio Stefano La Malfa – non può intervenire nelle transazioni tra privati ma quello che possiamo fare è rendere più attraente il centro storico cittadino attraverso l’organizzazione di manifestazioni varie e curandone la manutenzione. Se invece vogliamo parlare dell’associazione “O15” e del progetto dell’outlet diffuso, come abbiamo dimostrato la nostra disponibilità per il successo dell’iniziativa è massima».

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