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“Non vogliamo un centro profughi al Santa Caterina”

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 La protesta è in forma preventiva perchè al momento non vi è nulla di ufficiale,  ma alcuni residenti e commercianti della zona di via Tripoli a Biella hanno preferito mettere le mani avanti raccogliendo delle firme contro la trasformazione dell’ex istituto magistrale Santa Caterina in un centro per richiedenti asilo. Come detto i promotori dell’iniziativa si sono mossi in anticipo perchè fino a quando non verrà svolta l’apposita gara indetta dalla Prefettura per l’ospitalità nel Biellese di oltre 800 profughi non è possibile sapere se l’ex istituto scolastico – o qualsiasi altro immobile cittadino – verrà destinato a questo scopo.

 La protesta è in forma preventiva perchè al momento non vi è nulla di ufficiale,  ma alcuni residenti e commercianti della zona di via Tripoli a Biella hanno preferito mettere le mani avanti raccogliendo delle firme contro la trasformazione dell’ex istituto magistrale Santa Caterina in un centro per richiedenti asilo. Come detto i promotori dell’iniziativa si sono mossi in anticipo perchè fino a quando non verrà svolta l’apposita gara indetta dalla Prefettura per l’ospitalità nel Biellese di oltre 800 profughi non è possibile sapere se l’ex istituto scolastico – o qualsiasi altro immobile cittadino – verrà destinato a questo scopo.
In attesa di conferme ufficiali,  su iniziativa di alcuni residenti negli esercizi commerciali della zona c’è la possibilità di firmare una petizione indirizzata alla stessa Prefettura. Al momento il testo da sottoscrivere non contiene alcun appello ma il titolo vale qualsiasi commento: “Raccolta firme contro il possibile utilizzo dell’ex immobile istituto Santa Caterina sito in via Tripoli 21, come  centro di accoglienza per i richiedenti asilo politico”. Se i timori e le perplessità dei promotori dell’iniziativa sono quelle che tutti sanno, in questo caso le preoccupazioni sono maggiori per la centralità della struttura e per le sue dimensioni. Via Tripoli infatti si trova nel pieno del tessuto urbano e l’ex istituto magistrale è un edificio in grado di contenere senza alcun problema un centinaio di richiedenti. Inoltre la trasformazione da plesso scolastico a centro profughi non dovrebbe rappresentare alcun problema vista l’esperienza di Chiavazza, dove all’inizio dell’emergenza per tanti mesi l’ex direzione didattica di via Coppa – di proprietà dell’amministrazione comunale – ha svolto egregiamente il nuovo ruolo.
  Nel frattempo è ancora aperta la gara pubblica per l’affidamento nel territorio della Provincia di Biella del servizio di assistenza e di accoglienza di cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale per un totale di 875 persone. Il periodo è quello compreso dal prossimo 1 aprile fino a 31 dicembre 2017. Rispetto al passato, il bando di gara prevede una novità. Le società, cooperative, associazioni potranno infatti  presentare offerte al ribasso rispetto ai famosissimi 35 euro giornalieri per ogni rifugiato.