Attualità
Valsessera: il paese che ha fatto innamorare danesi e inglesi
Hanno preso casa due artisti “visivi” e cinque appassionati di sport

Valsessera: il paese che ha fatto innamorare danesi e inglesi. Come si dice “Coggiola” in inglese? Da qualche giorno non è più una domanda stravagante.
A Coggiola hanno messo radici gli artisti “visivi” Eva Miklos ed Hernrik Miklos Andersen, in arrivo direttamente dalla Danimarca. E con loro cinque ragazzi inglesi con la passione dello sport.
Lo racconta la vice sindaco Laura Speranza, contenta di accogliere l’anno nuovo con la promessa di una rinascita del paese. Settecento abitanti in meno nell’ultimo ventennio, un calo demografico esteso a tutta la Valsessera. L’invecchiamento della popolazione, l’abbandono della montagna da parte dei più giovani, sembravano situazioni senza ritorno.
Valsessera: il paese che ha fatto innamorare danesi e inglesi
«Non per noi – dice la vice sindaco -. Non ci arrenderemo mai all’idea che la nostra comunità possa perdere identità e servizi. Ed è per questo che abbiamo investito parte dei fondi della digitalizzazione previsti dal Pnrr per avere uno spazio sulle pagine di VisitItaly. Un investimento per attirare il turismo dal Nord Europa. Il nostro obiettivo è di riuscire a recuperare attraverso investimenti di privati il nostro patrimonio immobiliare».
Detto fatto. La villa storica più prestigiosa, ex Casa Moroni, nella piazza centrale, è diventata Residenza d’arte internazionale. La proprietà è stata acquistata e ristrutturata dai due artisti danesi, Eva ed Henrik Andersen. E oggi contiene laboratori, alloggi, sale comuni, un giardino grande come un parco.
Un sito inglese, “coggiolaart.com”, annuncia l’apertura del Car (Coggiola Art Residence) agli artisti «di varie forme di arte contemporanea per un soggiorno di lavoro». Si legge: «Vogliamo creare un ambiente artistico flessibile e vibrante a livello internazionale. Un luogo di incontro e di networking per artisti di tutte le età e di tutte le discipline contemporanee. Arti visive, letteratura, performance, cinema e video, arte sonora e musica. In particolare, vogliamo offrire ai giovani artisti l’opportunità di lavorare e incontrarsi in una comunità stimolante. “Car” è adatto anche per conferenze d’arte, simposi, seminari. Saremo lieti di ricevere richieste in merito». Seguono mail e scheda di prenotazione.
Perché Coggiola?
Ma perché Coggiola? Risponde la vice sindaco: «Forse perché gli stranieri riescono ancora a vedere il bello dove c’è. Mentre noi abbiamo la tendenza a sottovalutare il nostro territorio».
Verissimo. Scrivono Eva ed Henrick: «Coggiola è una pittoresca cittadina nella provincia di Biella in Piemonte. Nell’Italia nord-occidentale, vicino ai confini con la Svizzera e la Francia, proprio nel mezzo tra Torino e Milano. Una curva verso le pendici delle Alpi. La città si trova ai margini delle montagne, i cui dintorni sono anche noti come una splendida zona per escursioni a piedi e in mountain bike».
Danesi “profetici”: a cento metri dalla loro residenza si sono sistemati cinque runners inglesi. Hanno acquistato una casa in via Roma e l’hanno trasformata nel punto d’incontro dei runners di tutta Europa. Su Instagram “Coggiola.Endurance” invita all’avventura, partendo da Coggiola. «A volte tutto quello che ti serve è solo un’idea eccitante, buone persone e un vecchio edificio nelle Alpi italiane. È un sogno a lungo termine venuto alla luce con @ultrabritton@natsmountain@jamiepughperformance@sjppritchand@geofflowe. Unisciti a noi».
Conclude la vice sindaco: «Mai visti tanti ragazzi tutti insieme e di corsa lungo le vie del paese. Sul loro sito postano anche le nostre eccellenze, non solo montagne ma anche negozi di specialità gastronomiche. Incrociamo le dita, il vento sta cambiando».
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