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Una mano per chi non riesce a mantenere cani e gatti

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Il mantenimento di gatti e cani sta diventa sempre più oneroso, ormai si viaggia intorno ai 1.500-2.000 euro annui, cifra che per anziani con pensioni al minimo rappresenta un impegno gravoso.

Il mantenimento di gatti e cani sta diventa sempre più oneroso, ormai si viaggia intorno ai 1.500-2.000 euro annui, cifra che per anziani con pensioni al minimo rappresenta un impegno gravoso. Così la cooperativa sociale La Famiglia ha lanciato una raccolta a favore dei proprietari che si trovano in queste condizioni, raccolta alla quale si può contribuire con soldi, cibo, medicinali e quanto possa servire al mantenimento dei nostri amici più fedeli.

«Hanno destato sicuramente curiosità e qualche interrogativo – spiegano alla cooperativa – le parole che Papa Francesco ha riservato a chi, a suo dire, darebbe da mangiare a cani e gatti, voltandosi poi davanti alle necessità dei poveri e degli ultimi. Che il rapporto tra sempre più persone ed il loro animale domestico, cane o gatto , sia sempre più stretto ed empatico lo dimostrano i dati degli istituti di ricerca: 60,5 milioni di animali domestici, quasi uno per ogni italiano. Ha senso considerare ancora questi compagni di viaggio, creature estranee alla vita di tutti i giorni e dunque anche a tutti quei gesti d’attenzione che la loro permanenza presso tante abitazioni comporta?»

Così la Cooperativa di Solidarietà Sociale La Famiglia che dal 1986 gestisce Servizi Socio Assistenziali, Educativi ed alla prima infanzia sul territorio della provincia di Biella, oltre nel Vercellese e Novarese ha deciso di lanciare la campagna.
Attraverso il progetto “ legami di cuore” la cooperativa si rivolge a tutte quelle persone, spesso anziane, che hanno un animale domestico e che sempre più faticano nel mantenimento dello stesso sia nel sostentamento alimentare, sia in quello ancora più gravoso delle cure mediche.
«Da anni lavoriamo sul territorio – afferma la presidente della Cooperativa Marinella Artioli – gli animali, i cani ed i gatti in particolare sono per numerosi anziani unico e fondamentale legame ancora attivo in grado di mantenere elevate le capacità motivazionali. In molte famiglie con minori l’animale d’affezione è elemento di crescita e di avvio verso un percorso di quel prendersi cura spesso estraneo ai nostri bambini».

«Crediamo che intervenire sostenendo l’animale di compagnia prosegue Artioli -, sia dal punto di vista alimentare che dal punto di vista delle cure mediche eccezionali, sia  un grande passo in avanti verso politiche sociali moderne capaci di includere sempre più soggetti nell’universo famiglia e nel sistema di prossimità della persona anziana, senza dimenticare poi che sostenendo a casa gli animali da compagnia».
Info 3296525405 o info.lafamiglia@gmail.com

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