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Un piano per valorizzare il patrimonio di Telebiella
Sara Gentile: «Ho già parlato con Peppo Sacchi. Vorrei riuscire a dare un seguito»

Un piano per valorizzare il patrimonio di Telebiella. C’è una eredità da salvare. E una vice sindaca che vorrebbe salvarla. Basterà?
L’eredità è quello riferito alla storia, alla cultura e all’informazione, legato al nome di Peppo Sacchi. L’uomo che ha cambiato il sistema italiano della comunicazione. La vice sindaca è Sara Gentile. Che sta cercando una soluzione per collocare tutta la documentazione (videocassette e pellicole) che raccontano quegli anni in qualche modo ruggenti coni Biella protagonista.
Un piano per valorizzare il patrimonio di Telebiella
La storia di Telebiella è nota. Una battaglia che coinvolse mezza Italia. Appellandosi all’articolo 21 della Costituzione, che garantisce il diritto di espressione di ogni cittadino, l’emittente, allora via cavo, mise fine al monopolio Rai. E aprì la strada alle tv e radio “libere”. Il primo passo verso la realtà di oggi.
Prima, durante e dopo questo lavoro, e anche grazie al Cineclub, si formò una videoteca ricca delle immagini di eventi, personaggi, documentazioni. Tutto in grado di testimoniare molto più di mezzo secolo di storia biellese. Come fanno anche i libri. E se giustamente si conservano questi libri, perché non si dovrebbero conservare le immagini?
Attualmente quel patrimonio si trova a Città Studi, in attesa di una collocazione definitiva. Che Sara Gentile vorrebbe trovare. «È una specie di sogno nel cassetto – spiega. – Mi rendo conto dell’importanza di tutta quel materiale e del suo valore storico. Forse si è fatto l’errore di considerare questo genere di comunicazione un po’ secondario rispetto a quello tradizionale. Ma non è assolutamente così. E io ci tengo a valorizzarlo».
Operazione già partita
La vice sindaca racconta di avere già avviato in qualche modo l’operazione. «Ho avuto un primo colloquio molto interessante e positivo con Sacchi e spero di riuscire ad averne degli altri. Mi piacerebbe quanto prima organizzarne uno, magari anche online per cominciare a esaminare le possibili soluzioni».
Qualcuno aveva suggerito la possibilità di dedicare a questo museo del video un’ala dell’edificio di via Pietro Micca che ospitava il vecchio “polo culturale”. E che attualmente è in fase di ristrutturazione. «Ma è prematuro – commenta Sara Gentile -. Non abbiamo ancora chiaro come potremo utilizzare quei locali e non conosciamo l’entità del materiale di Sacchi e le esigenze tecniche correlate. Insomma, siamo in una fase estremamente embrionale e ci vorrà ancora tempo per arrivare a un progetto definitivo che riguardi l’utilizzo».
Un’operazione che dovrebbe comprendere anche l’area esterna, da trasformare in giardino, magari legato a un locale pubblico. E il recupero della torre Dux di era fascista, collegata all’intero complesso. Per il patrimonio culturale “del Peppo” forse è iniziato il cammino verso il futuro.
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sergio
27 Febbraio 2025 at 19:07
Finalmente grazie a un giovame (una giovane) si salvano e si recuperano le nostre memorie. Brava, è un patrimonio assolutamente da salvare. Grazie a Peppo Sacchi e ai suoi collaboratori avevamo aperto una strada in tutta Italia. Non dimentichiamocelo.