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Trump vuole vietare TikTok negli Stati Uniti. Ecco i rischi per i nostri ragazzi

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Venerdì in un incontro con i giornalisti, il presidente statunitense Donald Trump ha detto di stare valutando di vietare il social network cinese TikTok: una delle ipotesi che si sta discutendo, ha detto Trump, è quella di vietare l’accesso all’app negli Stati Uniti, decisione che causerebbe un grave danno al social network e alla sua proprietaria, la società cinese ByteDance.

Da mesi gli Stati Uniti sostengono che TikTok sia usata dal governo cinese per raccogliere dati sensibili sugli utenti statunitensi. Trump, inoltre, aveva già attaccato duramente l’app, e in particolare i suoi utenti, per il fallimento di un suo comizio tenuto il 20 giugno a Tulsa, in Oklahoma, il primo organizzato dopo mesi.

Trump ha detto anche di non essere favorevole a un’eventuale acquisizione di TikTok da parte di una compagnia statunitense, cosa che probabilmente avverrà comunque dato che Microsoft è in trattativa piuttosto avanzata per acquistare TikTok. Nonostante le parole di Trump, è probabile che se l’operazione dovesse concludersi la messa al bando di TikTok non avverrà, perché permetterebbe all’amministrazione statunitense di evitare conseguenze legali e un eventuale danno di immagine tra gli utenti americani del social network.

Il social TikTok è diventato ancora più popolare tra preadolescenti e adolescenti, soprattutto grazie alle misure di isolamento anti-contagio. E questo ha amplificato i rischi, per i giovanissimi: in pericolo la loro sicurezza nei confronti di predatori sessuali, cyber bulli; la riservatezza dei loro dati, che via TikTok arrivano alla Cina (cinese è il proprietario di TikTok).

Problemi che hanno fatto scattare l’allarme in Europa: è nata una task force dedicata dei garanti privacy ue; la Francia ha avviato una campagna per intercettare i problemi di molestie su TikTok.

Chi sono gli utenti di TikTok

Siamo in un momento è critico. Gli adolescenti ed i bambini sono stati costretti a rimanere a casa e ad “occupare” spazi temporali come mai prima, a trascorrere molto più tempo online: gli utilizzi di tutti i social sono cresciuti. Gli utenti TikTok italiani sono saliti a quota 4 milioni (a giugno) e varie stime confermano che c’è una quota di minorenni superiore rispetto ad altri social.

L’età minima è 13 anni, ma come tutti i social non ci sono controlli; inoltre non c’è bisogno di un profilo per visualizzare i contenuti di TikTok.

Funzioni e obiettivi di TikTok

Nata inizialmente nel 2016 con il nome di Musical.ly, dall’idea intuitiva dell’imprenditore cinese Zhang Yiming. laureato in ingegneria informatica, che qualche anno dopo nel 2018 lanciò incorporando TikTok con l’intento di mettere a disposizione di tutti uno strumento o piattaforma ludica e divertente, in modo da offrire a tutti nel mondo la possibilità di dare libera espressione alla propria immaginazione, attraverso la funzionalità di “doppiaggio” ossia interpretazione di veloci e semplici movimenti con l’ausilio di basi audio e di film, aggiungendo filtri ed effetti particolari, oppure da altri definita ma di breve durata dai 15 ai 60 secondi massimo.

Con pochi semplici passaggi, scaricare l’app gratuita dai vari store conosciuti, creare un account tramite numero di cellulare o email, è possibile in maniera molto semplice entrare nella comunità di TikTok, e divenire un TiKToker, addirittura poter entrare in una classifica di gradimento nazionale ed internazionale e ricoprire un ruolo importante in veste di influencer, con una platea di iscritti di oltre un miliardo e mezzo di utenti attivi, 700 milioni di utenti attivi al mese.

Nonostante TikTok rappresenti una piattaforma essenziale, divertente, ludica è fondamentalmente un social molto anomalo, che presenta numerosi lati oscuri e pericolosi, che andremo ad analizzare cercando di fornire un focus delle problematiche che non permettono di definirlo un social network raccomandabile.

TikTok, tutti i rischi per la privacy

La prima anomalia è rappresentata dalla ormai quasi certezza del trasferimento dei dati sensibili degli utenti iscritti di TikTok su server cinesi, confermata dalla class action avviata nello Stato della California, da una studentessa di Palo Alto Misty Hong, che afferma con certezza di aver usufruito dell’app di TikTok solo per la visualizzazione dei contenuti video, senza crearne e caricarne, a seguito dell’iscrizione. La giovane scopre invece che risultava un account a suo nome da lei non richiesto per il caricamento di contenuti propri su TikTok, usando come password il numero di cellulare, i suoi dati biometrici, captati probabilmente tramite l’analisi dei video mai condivisi sulla piattaforma, sostenendo che le manipolazioni anomale dei suoi dati, secondo Hong, sono state rese possibili mediante l’invio dei suddetti dati verso server cinesi.

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