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Torino si sveglia fuorilegge. Anche a Biella torna l’incubo dell’aria avvelenata

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Questa mattina Torino si è svegliata fuorilegge. A neanche due mesi dall’inizio dell’anno è stato infatti consumato il “bonus annuale” di 35 giorni di sforamento previsto per le PM10. E’ un’aria mefitica quella che nel capoluogo e nel resto della regione si respira ormai da settimane, la peggiore degli ultimi 4 anni.

Questa mattina Torino si è svegliata fuorilegge. A neanche due mesi dall’inizio dell’anno è stato infatti consumato il “bonus annuale” di 35 giorni di sforamento previsto per le PM10. E’ un’aria mefitica quella che nel capoluogo e nel resto della regione si respira ormai da settimane, la peggiore degli ultimi 4 anni.

Con grande probabilità faranno compagnia al capolugo nei prossimi giorni altre città quali Asti, Alessandria e Vercelli. Resta l’allerta anche Biella, dopo l’elevata concentrazione di micropolveri che si è registrata all’inizio del mese.

Le condizioni del tempo non sembrano, inoltre, favorire la respirabilità dell’aria. Per i prossimi giorni nella nostra provincia, secondo quanto riportato dai principali e più attendibili siti meteorologici, le giornate saranno caratterizzate da cielo sereno o poco nuvoloso,  e non saranno previste precipitazioni.

Nel frattempo Legambiente ricorda che nei giorni scorsi è scattata per l’Italia la seconda fase nella procedura di infrazione sul biossido di azoto. La Commissione Europea contesta al nostro Paese il superamento dei limiti di biossido di azoto nell’aria in violazione della direttiva del 2008.

 “È arrivato il momento di fare in fretta, per evitare di dover pagare una multa salatissima -circa un miliardo di euro per intenderci- e per tutelare la salute dei cittadini, perché di smog si muore. La Ue -dichiara la presidente nazionale di Legambiente Rossella Muroni- ci contesta di non aver adottato le misure sufficienti per contenere gli sforamenti di biossido di azoto. Più aspettiamo, più aumentano i rischi per le persone, più cresce la sanzione, senza considerare che nel giro di un mese circa dovrebbe arrivare anche il parere motivato della procedura d’infrazione relativa al PM10. Da tempo sosteniamo la necessità di istituire un coordinamento permanente tra i diversi livelli di governo del territorio, per uscire dalla logica dell’emergenza e riuscire ad essere efficaci nell’azione, pianificando in maniera diversa gli investimenti per la riqualificazione e l’innovazione edilizia, per la mobilità pubblica, il riscaldamento, il verde e gli spazi urbani”.

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