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Smettiamola di giudicare i ragazzi perché se non hanno sogni la colpa è solo nostra

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Riceviamo e pubblichiamo una email scritta da Filippo Regis, noto “night-entertainment” ed ex consigliere comunale, sul fatto di cronaca che ha visto protagonista una 15enne biellese finita in coma etilico.

Mi permetto di intervenire convinto di avere la presunzione di conoscere molto bene l’argomento avendo passato tre quarti della mia vita, e piu’ di un quarto di secolo, a lavorare nell’ambito che, quelli che masticano l’inglese, chiamano night-entertainment.

Intanto va detto che mi rattrista, e non poco, che delle decine di commenti apparsi sotto i vari articoli non ve ne sia uno di reale preoccupazione per la salute di questa ragazza che, per quanto in maniera irresponsabile, credo abbia vissuto un’esperienza che non vorra’ certo  ripetere.
Il problema del consumo di alcol da parte dei minori c’e’ sempre stato.
Sfido chiunque dei miei indignatissimi coetanei a negare che anche noi abbiamo, da ragazzini, ceduto almeno una volta alle lusinghe di Bacco per poi pentircene amaramente dopo aver trascorso almeno una notte a fare la spola tra la camera da letto e il bagno.
La differenza stava solo nei luoghi.
A noi i locali notturni erano inibiti come sarebbe sacrosantamente giusto che sia.
Avevamo genitori cinquantenni che non passavano la propria vita sui social a curare le proprie frustrazioni e che riempivano di soldi le nostre tasche per lavarsi la coscienza dall’incapacita’ (o dalla mancata volonta’) di comprenderci.
Non erano nostri “amici”… Erano squisitamente i nostri genitori con il millenario compito di guidarci, scontrandosi anche con noi se necessario, in un’eta’ universalmente riconosciuta difficile.
Poi c’erano i gestori dei locali: veri professionisti di un settore in cui il nostro Paese rappresentava un faro nel Mondo e che oggi sarebbero una forma di vita estinta alla stregua del megalodonte se non fosse per pochi, pochissimi, virtuosi esempi.
C’erano le “domeniche pomeriggio” : una versione “Light” della discoteca creata ad hoc per i giovanissimi utile, a questi ultimi, per assaggiare la forma di divertimento “dei grandi” in tutta sicurezza e ai gestori stessi per creare il vivaio di quel fisiologico ricambio generazionale assolutamente necessario ad ogni forma di attivita’ economica…. Discoteche comprese.

Invece… Abbiamo assistito, negli anni, a uno stuolo di elettricisti, carrozzieri, panettieri (con il doveroso e assoluto rispetto per chi svolge queste attivita’) improvvisarsi “imprenditori del divertimento” convinti che fosse il business del terzo millennio.
A perderne, dal proliferare di questi cialtroni, e’ stato, prima, la qualita’ del prodotto da un punto di vista artistico e, successivamente (dopo aver “raschiato il barile”) la qualita’ stessa della materia prima utilizzata per la somministrazione.

L’eta’ della ragazza e’ sicuramente un’aggravante ed e’ giusto chiedersi come sia possibile che una bambina (perche’ a 15 anni sei poco piu’ di una bambina) possa la notte essere messa in condizione di ingerire un quantitativo di alcol simile in totale liberta’.
E’ giusto chiederne conto a chi ha la responsabilita’ genitoriale ma bisogna capire che esiste una sommatoria di problemi.
Vendere uno shot di assenzio a 1 euro, oltre che economicamente stupido e fallimentare, significa non avere la benche’ minima concezione di una elementare cultura della somministrazione.
Il locale che applica questo tipo di “promozioni” va chiuso! Senza se e senza ma e al titolare va impedito, specie se recidivo, di aprire una qualsivoglia attivita’ simile anche in futuro.
Ma questa unica iniziativa servirebbe solamente a spostare il problema altrove o, al massimo, differirlo di qualche tempo prima che si ripresenti nuovamente.
Se, ad oggi, venissero controllati tutti i locali posso affermare, senza timore di smentita, che sarebbero pochi (molto pochi) quelli che uscirebbero indenni da ogni sanzione.
Il problema e’ a monte e va risolto attraverso l’impegno di tutti.

Di NOI, operatori del settore, che dobbiamo avere il coraggio di fare marcia indietro, non limitandoci ad essere “controllori” di una situazione nella speranza che non succeda nulla ma artefici di un cambiamento radicale per il ripristino di una condizione di sano divertimento, sacrificando la chimera del guadagno tout-court e tornando a dire : “no…spiacente!… Non hai l’eta’ per questo. Arrivera’… come e’ arrivata per tutti.”

Di VOI genitori che non potete continuare a delegare la responsabilita’ del controllo dei vostri figli a chi ha un’attivita’ solo perche’ non siete in grado di svolgere il vostro ruolo o, peggio ancora, perche’ non volete rinunciare alla liberta’ di uscire anche voi come se il tempo non fosse passato.

E, infine, di TUTTI NOI, smettendola di giudicare questi ragazzi come un’orda di decerebrati senza sogni e senza speranze perche’ se non li hanno, ricordatevi, che e’ solo colpa nostra.
Se bere fino a sfondarsi, riempiendo le tasche di qualche cialtrone irresponsabile, e’ diventata la loro unica forma di svago sappiate che l’alcol e’, di fatto, l’antidepressivo piu’ a buon mercato che esista.

Riflettete su questo. “

Filippo Regis

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1 Commento

1 Commento

  1. Sergio Angelo Chiesa

    31 Ottobre 2019 at 10:22

    Commento a Filippo Regis. A Vigliano esiste una scuola di musica che insegna ai ragazzi a sognare. Erios Junior Jazz Orchestra. Valori, ambizione, esperienza fuori dalla famiglia, responsabilità, aumento delle competenze. Cosa volere di più!

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