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«Sequestrate le Volkswagen circolanti in provincia». Il tribunale dice no
Il Tribunale di Biella ha rigettato la richiesta del Codacons di sequestrare le auto diesel Volkswagen, circolanti nella provincia e rientranti tra quelle coinvolte nello scandalo delle emissioni falsificate.
Il Tribunale di Biella ha rigettato la richiesta del Codacons di sequestrare le auto diesel Volkswagen, circolanti nella provincia e rientranti tra quelle coinvolte nello scandalo delle emissioni falsificate.
La richiesta di sequestro era stata presentata dal Codacons alla Procura della Repubblica di Biella – assieme ad altre 103 Procure – e mirava all’adozione di provvedimenti sul fronte ambientale, considerato lo scandalo del software montato sulle auto diesel del noto marchio tedesco, in grado di falsificare i dati sulle emissioni.
Il pm Maria Bambino, con una ordinanza del 30 ottobre scorso, respingeva la domanda del Codacons, ritenuto che, dopo aver svolto “specifiche indagini volte a verificare l’effettiva presenza sul territorio di competenza di autovetture sulle quali fossero stati installati sistemi volti ad alterare i dati di emissioni […] Considerata la mancanza di autovetture equipaggiate con motori diesel EU5 tipo EA 189, la richiesta in esame non può essere accolta”.
Gli atti sono stati trasmessi al Gip del Tribunale di Biella, Claudio Passerini, che ha disposto “che non sussistono le condizioni per disporre il sequestro atteso che, quantomeno allo stato, non risulta neppure il principio di prova della commissione del reato nel territorio del circondario”.
A questo punto invitiamo i proprietari di auto Volkswagen coinvolte nel “dieselgate” e residenti a Biella a farsi avanti, portando la propria autovettura in Tribunale e chiedendo di sottoporre il mezzo alle verifiche del caso, per accertare se siano o meno installati software fuorilegge – conclude il Codacons.
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