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Sempre meno persone disposte a ospitare i bambini di Cernobyl

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Cinque ragazzi accettati a Guardabosone dal Comune.

Hanno trascorso una settimana a Guardabosone ospiti del Comune i bambini di Cernobyl.

Dal 16 al 20 luglio cinque ragazzi e ragazze hanno potuto passare qualche giorno di vacanza. Ma il fatto curioso rispetto al passato è che questa volta a ospitarli non sono state le famiglie, ma un Comune tra Biellese e Valsesia.

Il motivo? Sono sempre meno le famiglie disposte a ospitare questi bambini. Il motivo? «Un po’ la crisi economica e un po’  il fatto che sono passati 29 anni dalla tragedia di Cernobyl: non ci si rende conto che il problema rimane», commenta Massimo Platini, vice presidente di “Smile onlus per la Bielorussia”.

Nell’immaginario collettivo sembra che in Bielorussia l’emergenza Cernobyl non ci sia più e invece le cose non stanno così. Di fatto l’emergenza continua.  «Ma è necessario non dimenticare  – ribadisce Platini – che abitare in zone contaminate, anche a distanza di 30 anni dal disastro nucleare, significa convivere con il pericolo di assorbire i radionuclidi presenti nel terreno, nell’acqua, negli alimenti e con il rischio di sviluppare patologie quali tumori, leucemie, cardiopatie. Per queste ragioni è importante riuscire ad offrire ai bambini l’opportunità di vivere un breve periodo in una realtà diversa».

Il problema è che non sono più i primi anni ’90, quando decine di famiglie si mettevano a disposizione per ospitare i ragazzi. Per fortuna a salvare la situazione ci pensa Guardabosone, che darà a questi ragazzi la possibilità di trascorrere una vacanza, ma anche di rinnovare quella forma di risanamento fisico grazie a un’alimentazione sana e un ambiente incontaminato.

«Abbiamo accolto volentieri l’appello dell’associazione “Smile onlus” – spiega il sindaco Claudio Zaninetti -. Abbiamo messo a disposizione una nostra struttura per accogliere cinque ragazzi che potranno conoscere il nostro territorio e apprezzare un po’ di vita salutare all’aria aperta». Per loro sarà una bella vacanza con i volontari dell’associazione impegnati anche a proporre diversi appuntamenti tra passeggiate e laboratori. «Abbiamo voluto anche organizzare una serata di raccolta fondi – aggiunge Zaninetti – per sensibilizzare ancora di più le persone che il problema Cernobyl è più che mai attuale».

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