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«Se ci fanno chiudere la notte in cinque perdono il lavoro»

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BIELLA – Come previsto e prevedibile la questione della pasticceria-panetteria “Borgo Antico” di via Cavour 3 a Biella aperta 24 ore su 24 non sarà di facile soluzione. Dopo la conferenza stampa tenutasi all’Agorà nei giorni scorsi dagli inquilini del condominio, il titolare dell’attività commerciale Andrea Papa si sente in dovere di una nuova precisazione confermando peraltro l’intensificazione dei controlli.
«Dopo l’incontro con il sindaco, il vicesindaco e il comandante della Polizia Locale, per venire incontro alle loro richieste – afferma – ho raddoppiato il servizio di sicurezza, dalle ore 22 alle ore 6, e gli addetti alla sorveglianza sono stati resi riconoscibili da tutti i frequentatori del locale perché indossavano delle pettorine con la scritta “sicurezza”. Sia venerdì che sabato, le due serate più critiche, non ci sono stati urla e schiamazzi davanti alle nostre vetrine. Sempre tra venerdì e sabato abbiamo visto transitare ogni mezz’ora circa pattuglie delle Polizia municipale e delle forze dell’ordine che peraltro non sono mai dovute intervenire. Come ho già avuto modo di affermare, nel nostro locale non ci sono mai state risse e nemmeno discussioni».
In situazioni di questo genere, Biella non è certamente il primo caso, un ruolo importante è ricoperto anche dal personale-.
«Ovviamente i dipendenti – continua Antonio Papa – sono molto preoccupati di quanto sta accadendo. Il problema è, purtroppo, molto semplice perché se dovessimo chiudere nelle ore notturne, dall’una alle cinque o nelle serate di venerdì e sabato, dovrò lasciare a casa almeno cinque persone. Allora, così come gli inquilini chiedono di tutelare i propri diritti ci sono persone, e mi riferisco ai dipendenti del locale, che chiedono con altrettanta forza di tutelare i propri, a maggior ragione in un periodo in cui trovare nuove possibilità lavorative è quasi impossibile. Senza peraltro dimenticare gli imprenditori che rischiano il denaro proprio e che contrariamente alle voci maligne non pensano esclusivamente ai soldi ma anche al destino dei propri collaboratori».
Una situazione dunque che sembra non essere di facile soluzione.
«Da parte mia – conclude l’interessato – così come ho fatto con l’amministrazione comunale sono disponibile al confronto. Tra l’altro avrei piacere di incontrare l’amministratore del condominio perchè in tale ruolo sarebbe dovuto essere il primo a contattarmi per spiegarmi la situazione. Invece niente di tutto questo, l’amministratore non si è fatto mai sentire o vedere».

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