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Rifugi, una stagione disastrosa

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Disastrosi gli effetti del tempo sulle visite ai rifugi alpini. Pochissime le presenze. Maria Cristina Mosca: “I biellesi sono sempre più pigri”.

Disastrosi gli effetti del tempo sulle visite ai rifugi alpini.

«L’affluenza delle persone è stata molto scarsa – commenta Alberto Rosazza Gianin, titolare del rifugio dellla Madonna della Neve -. Dal 16 giugno fino ad ora è stata una stagione molto magra. In circa un mese abbiamo avuto solo otto pernottamenti. Nonostante siamo accessibili a tutti, rispetto ad altri rifugi alpini, questo tempo sta rovinando tutto. Ha sempre fatto brutto e freddo e non abbiamo centrato un weekend di sole. Ci sono state diverse giornate con la nebbia e più si va in alto e peggio è. Speriamo in un miglioramento a settembre». «Qualcuno è venuto – spiega il titolare Alessandro Zoia dal rifugio Rivetti -, ma non in tantissimi. Potrebbe andare meglio, ma il tempo non aiuta. Vengono soprattutto turisti stranieri, in particolare i tedeschi, ma in tanti disdicono. La montagna è come la piscina: è frequentata se il tempo lo permette. Ultimamente stanno anche sbagliando le previsioni e la gente non si muove, convinta del brutto tempo quando in realtà non lo è».

Dal rifugio Capanna Renata, Tiziana Filippetti spiega: «Il tempo è molto instabile, al mattino è sereno e dopo poche ore si guasta. Adesso sarebbe il periodo ideale per accogliere le persone, ma capita molto spesso che i clienti chiamino per annullare le prenotazioni. La stagione è disastrosa, ma cerchiamo di restare positivi». «A parte poche giornate isolate, nel fine settimana fa sempre brutto – commenta Claudia Comello dal rifugio Rosazza – e la gente preferisce andare altrove. Solitamente luglio è il mese in cui si lavora di più, ma quest’anno è stato disastroso». Pochi i pernottamenti anche al rifugio Savoia al Lago del Mucrone: «per ora abbiamo accolto solo due coppie, una proveniente dalla Germania ed una da Milano». Al rifugio del Mombarone, invece, Maria Cristina Mosca si lamenta della pigrizia dei biellesi: «è già da qualche anno che i rifugi sono delle mete sempre meno ambite.

Tranne qualche corridore e qualche straniero che passa. In generale i biellesi sono sempre più pigri e camminano sempre di meno». «L’affluenza – afferma Sandra Rossini dal rifugio Coda – quest’anno è molto scarsa a causa del tempo. Se migliora c’è ancora qualche speranza. C’è sempre più gente che disdice le prenotazioni. Cerchiamo di vivere alla giornata senza troppe aspettative». «Il tempo condiziona notevolmente le visite dei clienti – spiega Andrea Azzalin, gestore del rifugio Alpe Cavanna -. Se il tempo è buono le persone vengono. Speriamo che migliori». «Praticamente non abbiamo ancora iniziato a lavorare – afferma Alessandra Baldo del rifugio Piana del Ponte -. Quest’anno è un disastro. Abbiamo lavorato pochissimo. Speriamo che cambi qualcosa.

Bisogna prenderla con un po’ di filosofia». Anche per il rifugio del Lago della Vecchia, riaperto da poco, la situazione non è differente «c’è poca gente – spiega la titolare Valeria Coda Zabetta -. Speriamo in un cambio di marcia del meteo».

Mario Monteleone

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