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“Richiedenti asilo, gestione al collasso”

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 “La gestione dei richiedenti asilo in Piemonte peggiora ogni giorno di più: i sindaci intervengano in modo semplice e proficuo nell’interesse del territorio e della cittadinanza. Da questo mese (settembre) iniziare a registrarsi per accedere al nuovo bando statale Sprar (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati). Questo è l’unico progetto d’accoglienza che funzioni egregiamente in Italia ed è coperto per il 95% da fondi statali. Il modello Sprar è basato sul principio dell’accoglienza diffusa e integrata – anche per persone in condizione di vulnerabilità – e su un percorso di accompagnamento all’inserimento sociale, secondo standard qualitativi che gli Enti locali coinvolti s’impegnano a rispettare”.

 “La gestione dei richiedenti asilo in Piemonte peggiora ogni giorno di più: i sindaci intervengano in modo semplice e proficuo nell’interesse del territorio e della cittadinanza. Da questo mese (settembre) iniziare a registrarsi per accedere al nuovo bando statale Sprar (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati). Questo è l’unico progetto d’accoglienza che funzioni egregiamente in Italia ed è coperto per il 95% da fondi statali. Il modello Sprar è basato sul principio dell’accoglienza diffusa e integrata – anche per persone in condizione di vulnerabilità – e su un percorso di accompagnamento all’inserimento sociale, secondo standard qualitativi che gli Enti locali coinvolti s’impegnano a rispettare”.

Lo dichiara il deputato Mirko Busto.

Busto aggiunge: “Giustamente alcuni cittadini sono esasperati da situazioni gestite in modo approssimativo e poco trasparente da cooperative e associazioni senza scrupolo. Queste realtà private mirano solo al profitto personale e non si curano né dell’accoglienza per i migranti che fuggono da guerre atroci, né dell’integrazione dei nuovi arrivati con i cittadini residenti. I cosiddetti “scafisti di terra” abusano infatti dell’emergenza in atto per gestire i centri di accoglienza straordinari (CAS). In questi giorni i sindaci possono ribaltare questa situazione d’incertezza gestendo in prima persona le risorse statali, nell’interesse dell’economia e del benessere locale”.

 

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