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Raccolte 265 firme contro la legge sulla cittadinanza

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Nel pomeriggio di sabato 1 luglio gli attivisti di Fratelli d’Italia e Gioventù Nazionale hanno raccolto in poche ore 265 firme contro l’introduzione della legge che vorrebbe rilasciare la cittadinanza italiana in base allo “Ius Soli”.
Per Davide Zappalà “la volontà dei Biellesi di fare anche alcuni minuti di coda per firmare al nostro gazebo ci fa ben comprendere quanto questo argomento sia sentito. Nel merito della legge sono state fatte molte strumentalizzazioni e le forze di centro sinistra, invece di aprire ad un vero dibattito nei contenuti, hanno preferito additare Fratelli d’Italia e le altre forze contrarie allo Ius Soli col termine ingiurioso, falso e sbrigativo di razzisti. Noi siamo contrari allo Ius Soli non perchè riteniamo che l’etnia italiana (ammesso che esista dopo secoli di migrazioni ed invasioni) sia superiore alle altre etnie ma perchè consideriamo la cittadinanza come un qualcosa che le persone devono volere e meritare, non come un automatismo che si ottiene in seguito a determinate condizioni, come il luogo in cui avviene un parto”.

Nel pomeriggio di sabato 1 luglio gli attivisti di Fratelli d’Italia e Gioventù Nazionale hanno raccolto in poche ore 265 firme contro l’introduzione della legge che vorrebbe rilasciare la cittadinanza italiana in base allo “Ius Soli”.
Per Davide Zappalà “la volontà dei Biellesi di fare anche alcuni minuti di coda per firmare al nostro gazebo ci fa ben comprendere quanto questo argomento sia sentito. Nel merito della legge sono state fatte molte strumentalizzazioni e le forze di centro sinistra, invece di aprire ad un vero dibattito nei contenuti, hanno preferito additare Fratelli d’Italia e le altre forze contrarie allo Ius Soli col termine ingiurioso, falso e sbrigativo di razzisti. Noi siamo contrari allo Ius Soli non perchè riteniamo che l’etnia italiana (ammesso che esista dopo secoli di migrazioni ed invasioni) sia superiore alle altre etnie ma perchè consideriamo la cittadinanza come un qualcosa che le persone devono volere e meritare, non come un automatismo che si ottiene in seguito a determinate condizioni, come il luogo in cui avviene un parto”.

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