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Pronto soccorso presi d’assalto in questi giorni

L’allarme arriva dal segretario regionale Nursind Piemonte

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“Migliaia di chiamate al 118, ancora in aumento in questi giorni, centinaia di pazienti che si riversano nei Pronto Soccorso superando ogni limite di capienza, di strumenti a disposizione e di condizioni di lavoro e dove si moltiplicano le ore di attesa e le giornate di boarding, anche fino a 9 giorni.

Ci spaventa l’indifferenza della politica, chiamata a dare risposte , senza le quali la rassegnazione e la demotivazione sta prendendo il sopravvento con le conseguenze che questo comporterà per tutti. Basta farsi un giro per capire che è umanamente impossibile seguire e garantire le cure e l’assistenza necessaria a tutti quei pazienti ed è oltretutto da irresponsabili pretendere che si lavori in queste condizioni. Siamo oltretutto stanchi di sentire dire che è un problema nazionale e che le responsabilità sono di chi ci ha preceduto come se non ci fosse nulla da poter fare. I motivi sono noti.

Chiediamo alla Regione di attivarsi per dare risposte strutturali affinché non continui e non si ripeta con maggiore gravità ciò a cui stiamo assistendo. Non serve sperare che passi il momento per poi continuare a fare finta che il problema non esiste.  Stiamo trasformando un vero stato di emergenza in qualcosa di ordinario. Una follia. In assenza di risposte e davanti all’indifferenza non mancheranno azioni da parte nostra. Ogni giorno come questo, in questi servizi ma non solo, c’è un infermiere che decide di lasciare, presto avremo problemi ancora più gravi, non vorremmo diventi un fenomeno di massa”.

Francesco Coppolella, segretario regionale Nursind Piemonte

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