Attualità
Ospedale di Biella, un termoscan da lunedì misurerà a tutti la febbre
BIELLA – Dalla prossima settimana gli utenti che entreranno al “Degli Infermi” di Biella troveranno un nuovo sistema automatico per verificare l’eventuale presenza di febbre: un termoscan dotato di telecamera che registra la temperatura al passaggio della persona. Se inferiore a 37,5˚ l’utente potrà accedere al presidio, diversamente il dispositivo segnalerà l’alert. In quest’ultimo caso un addetto dell’Asl BI farà attendere l’utente in una zona isolata vicina all’ingresso per ripetere la misurazione e se il dato sarà confermato verrà contattato un medico reperibile in modo da valutare il percorso più idoneo.
Misurazione della temperatura con sistemi automatici: l’accesso sicuro in ospedale grazie alle donazioni di “Che fatica la vita da Bomber” tramite l’associazione Amici dell’Ospedale di Biella. Una donazione che supporterà cittadini e dipendenti nel monitoraggio costante della propria salute e sicurezza. Stivala, Tocco e Zegna, fondatori di “Che fatica la vita da bomber”, una delle community più affermate a livello nazionale, hanno scelto di sostenere l’Asl di Biella con una campagna, partita a marzo, che ha permesso di raccogliere oltre 47.000 euro. Un contributo destinato all’Associazione Amici dell’Ospedale di Biella con cui sono stati acquistati quattro tablet termoscan che effettuano controllo termometrico e riconoscimento facciale e una telecamera termoscan per chi farà accesso in ospedale dall’ingresso principale.
Le strumentazioni installate, che saranno testate e sperimentate con l’uso quotidiano nel corso della prima settimana, coniugano tecnologia e accuratezza. La donazione permetterà, dopo il periodo sperimentale , in collaborazione con l’Associazione amici dell’Ospedale di completare, con un altro termoscan e quattro tablet, l’allestimento di altri accessi ospedalieri e alcune sedi territoriali.
Tecnologia protagonista anche per monitorare i dipendenti. In corrispondenza delle timbratrici e nell’area spogliatoi sono presenti quattro tablet che rilevano la febbre con il riconoscimento del viso prima che l’operatore entri in servizio. Se la temperatura dovesse essere superiore a 37,5˚ il dipendente – dopo aver avvisato la propria struttura – si recherà in pronto soccorso per ulteriori accertamenti.
“La forza dei social – spiegano i fondatori di “Che fatica la vita da bomber”, sta nel condividere momenti ed emozioni. Ma il social è anche un potente strumento di solidarietà. L’iniziativa che abbiamo voluto lanciare e sostenere, e di cui andiamo molto orgogliosi, ne è un esempio lampante. La Challenge di “Che Fatica La Vita Da Bomber” ha avuto un forte richiamo solidale da ogni parte d’Italia, questo anche grazie alla partecipazione immediata di alcuni sportivi di fama nazionale e volti dello spettacolo. Prima ancora di ringraziarli uno ad uno per averci aiutato in questa impresa, il nostro grazie più prezioso va ai tanti medici e infermieri che in questi mesi di battaglia al Covid-19 hanno rischiato la propria vita per salvarne migliaia”.
“Le misure introdotte con queste strumentazione sono previste nel DPCM del 26 aprile scorso e contemplate anche nelle linee di indirizzo regionali per la ripresa delle attività sanitarie – sottolinea il Commissario dell’Asl di Biella Diego Poggio. Accorgimenti che abbiamo condiviso con i sindacati, vagliati sul fronte della privacy anche dal DPO (Data Protection Officer). Tecnologie su cui possiamo contare grazie alla generosità di molti cittadini che hanno aderito alla campagna e che ci consentono di tutelare meglio i nostri dipendenti e i cittadini”.
Con l’avvio del controllo automatico all’ingresso il personale che durante l’emergenza ha effettuato le operazioni di triage sarà nuovamente ricollocato per le attività ordinarie. Con la ripresa, seppur graduale, dei ricoveri e dei servizi ambulatoriali, l’obiettivo è quello di ottimizzare al meglio le risorse umane disponibili per aumentare sempre più l’offerta di servizi ai cittadini.
“Il covid – precisa il Presidente dell’Associazione Amici dell’Ospedale di Biella Leo Galligani – ha portato con sé storie dolorose, storie di sofferenza difficili da dimenticare. Tuttavia ha fatto emergere anche storie di solidarietà estremamente significative, ciascuna importante a suo modo. Dietro ogni realtà che ha scelto di destinare alla nostra associazione il proprio contributo c’è la voglia di fornire all’Asl di Biella un aiuto concreto. Un sostegno non solo finalizzato al momento dell’emergenza, ma costruttivo per il futuro, per quelle attività e servizi che potranno essere garantiti ai cittadini, vero obbiettivo della solidarietà, mediante strumentazioni moderne e all’avanguardia nell’assistenza sanitaria”.
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