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Ospedale Biella il sindacato denuncia: “Medici e infermieri operano in condizioni disperate”

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Riceviamo e pubblichiamo dalla RSU dell’ospedale di Biella

La RSU dell’ASLBI segnala con sgomento e preoccupazione la condizione lavorativa degli operatori dell’ospedale. I dispositivi di protezione scarseggiano, le mascherine ffp2 sono contingentate e le mascherine chirurgiche iniziano a scarseggiare. Pur avendo l’ ASLBI attivato le procedure per richiedere il materiale necessario non si sa se arriverà e sopratutto se arriverà in quantitativo idoneo. I colleghi del reparto in cui sono ricoverati i pazienti positivi che necessitano di assistenza respiratoria fanno turni da 12 ore e sono blindati in esso , si ipotizza l’estensione di turni da 12 ore per altri reparti quali rianimazione e pronto soccorso. Si prevede l’assunzione di operatori per sopperire alle carenze ma di fatto il numero sarà sempre esiguo rispetto alla necessità. Se il picco dei malati che necessiteranno di assistenza deve ancora manifestarsi si capisce bene che il personale non reggerà la prova.

Anche tra il personale è possibile si verifichino casi di positività che richiederanno cure e quarantena. Il tempo di risposta dei tamponi purtroppo per un aumento degli stessi si sta allungando, i tamponi devono essere contingentati per evitare di rimanere senza di essi .Ai sanitari a casa con sintomi vengono negati i tamponi non rispettando le regole dell’unità di crisi. La normativa deroga la possibilità di lavorare senza limiti di orario e in condizioni fisiche imperfette purchè non si tratti di patologie respiratorie ; quindi possiamo lavorare con coliche ,sciatalgie , cistiti o altro. Il recente Decreto pur andando incontro alla necessità di assumere , prevede che la quarantena non si applichi agli operatori sanitari e a quelli dei servizi pubblici essenziali che dovranno sospendere l’attività solo in presenza di sintomatologia respiratoria ed esito positivo per Covid 19. Tale azione non può essere la normale prassi di gestione precauzionale e di controllo e chiediamo che la norma venga superata. In emergenza pura si curano i pazienti ma per farlo gli operatori devono operare in sicurezza. Siamo come spesso si dice in questi giorni in trincea ma ricordiamoci che se le trincee crollano il nemico avanza senza limiti. Se il personale crolla :”chi cura chi”?

Necessitiamo di dispositivi adeguati in numero e caratteristiche ,di strumentazione e di adeguate pause di riposo, necessitiamo della solidarietà di tutti,dell’appoggio di tutti ,necessitiamo che tutti stiano a casa e che dalle loro case chiedano che il “loro” personale sia messo subito nella condizione di lavorare al meglio possibile. Ogni cittadino ogni dirigente ogni funzionario ogni politico risvegliato al senso solidale e civico mentre attua ogni misura necessaria al contenimento della epidemia deve altresì chiedere che chi in mezzo alla epidemia ci deve stare per forza abbia tutto ciò che serve per farlo non bene, di più. Vogliamo ringraziare alcune Aziende Biellesi che donandoci 190 mascherine ffp3 hanno voluto esprimerci la loro solidarietà. Chiediamo di non essere lasciati soli, noi che soli non lasciamo nessuno;la fase dell’allarmismo falso è passata ora abbiamo l’ emergenza pura. Noi facciamo il nostro ognuno faccia il suo ..si faccia sentire ci sostenga ci faccia lavorare bene in sicurezza così da garantire il meglio che possiamo ai nostri pazienti e ai nostri concittadini.

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