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Oropa e il Giro, un accordo simile a una resa

Pausa caffè, la rubrica di Giorgio Pezzana

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Bollettino di guerra del fine settimana a Biella. Intanto la notizia della scarcerazione del marito dell’influencer Siu, italo-marocchina residente a Chiavazza, appena uscita dal coma, che sta scatenando polemiche a livello nazionale

Hanno trovato “la quadra”, come si dice quando si trova la soluzione ad un dissidio. L’hanno trovata retrocedendo la processione della città di Biella ad Oropa dalla mattina di un giorno festivo, con messa solenne e campane a distesa ad una mesta messa vespertina, nel tardo pomeriggio di un giorno prefestivo. A me più che una “quadra” pare una resa.

Non me ne voglia il Vescovo di Biella monsignor Farinella a capo della delegazione che ha incontrato il sindaco del capoluogo Claudio Corradino, colui che evidentemente, senza consultarsi con nessuno ed ancor meno con i responsabili del Santuario di Oropa, ha voluto che il Giro d’Italia facesse tappa da queste parti, dimenticandosi di una delle cerimonie religione più importanti dell’anno per la comunità biellese.

Eppure, da quattro secoli la processione della città di Biella sale al Santuario di Oropa la prima domenica di maggio, che coincide con l’apertura dei cancelli e l’avvio della stagione dei grandi pellegrinaggi mariani. Corradino poi, rappresenta il partito di Matteo Salvini, uno che si presenta ai comizi con il rosario tra le mani. Ma evidentemente, in vista delle prossime elezioni, la “vetrina nazionale” che secondo il sindaco di Biella il Giro d’Italia assicura, oltre ad un introito di circa un milione di euro, bastano per mettere in un angolo la Madonna Nera imponendo lo spostamento della data della processione come non era mai avvenuto in quattrocento anni, neppure nelle epoche buie della peste e delle guerre.

In questi giorni mi è tornato alla memoria il racconto di chi, anni fa, udì echeggiare nei corridoi di palazzo Oropa una discussione animata tra l’allora sindaco Gianluca Susta e l’allora assessore alla cultura Vittorio Barazzotto reo di avere solo pensato all’ipotesi di portare il Festivalbar ad Oropa. Ma Susta era uno che il sindaco lo sapeva fare con razionalità e giusta autorevolezza.

E mi chiedo anche che ne sia della comunità cattolica biellese, quella che ho conosciuto, quella che ha sempre difeso con forza il valore della propria fede e che oggi, di fronte a questo pasticcio, non ha fiatato. Hanno trovato “la quadra”. Biella avrà ad Oropa il suo Giro d’Italia, la sua “vetrina nazionale” e, soprattutto, quel milione di euro che per l’ennesima volta pone il denaro al di sopra di tutto. La Madonna sfrattata si dovrà accontentare di fare la comparsa nel tardo pomeriggio di un sabato qualunque.

Giorgio Pezzana

 

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4 Commenti

1 Commento

  1. Elio Zanetti

    19 Ottobre 2023 at 9:03

    Penso esattamente come Pezzana.

  2. Ardmando

    19 Ottobre 2023 at 9:06

    Un bel discorso da cattobigotti. Il tempo della religione sta tramontando per fortuna, un tempo fatto di menzogne e crimini contro l’Umanità. Ben venga una manifestazione sportiva che ottiene la precedenza su una buffonata religiosa, che porta denaro tanto caro anche alla chiesa, che lo brama più di ogni altra cosa da sempre, mascherando la bramosia con la fede in qualcosa di immaginario inventato ad hoc. In base a quale diritto una manifestazione sportiva di importanza internazionale dovrebbe essere meno importante di una manifestazione religiosa? E’ una resa quella quella che ha salvaguardato il Giro? Lo spero bene, perchè è così che deve essere e l’unico clamore lo sta facendo il popolino becero accecato dalle fandonie della religione, che purtroppo ha ancora tanto peso in questa repubblichina delle banane serva del vaticano e governata indirettamente dallo stesso.
    E’ stata spostata la data dopo quattrocento anni!! Mi meraviglio che dopo quattro secoli ci sia ancora chi va dietro a queste baggianate senza senso, basate su menzogne e storie di fantasia. Il giro è estremamente reale, lo sport è estremamente reale, fanno parte del mondo reale. La religione fa parte delle storie di fantasia per creduloni superstiziosi.

    • Giorgio

      19 Ottobre 2023 at 21:12

      Egregio. sig. Arlmando, chiamarla egregio e signore mi viene particolarmente difficile, considerato la sua arroganza e maleducazione. Le chiedo solamente rispetto, grande rispetto, per chi, diversamente da lei, crede ancora nell’insegnamento e nella continuazione di un percorso religioso di fede. Io sono convinto e praticante con vanto.

  3. Pier Giovanni Malanotte

    19 Ottobre 2023 at 12:28

    Partendo dai principi : ” Libera Chiesa in libero Stato ” e dal rispetto dovuto ad ogni pensiero – a proposito, poco rispettoso il secondo commento – mi mancano gli elementi ” giuridici ” per formarmi una opinione.
    Sarebbe veramente desiderabile che venissero rese note le motivazioni delle parti che hanno portato alla soluzione che più che ” resa ” chiamerei ” compromesso ” sub iudice.
    Certo che al momento si sono precipitati nella mia mente : moms. Carlo Rossi, il can. Luigi Maffeo,il can. Mario Trompetto, la Peregrinatio Mariae, la lunga vertenza, l’avv. Antonio Caucino, i Savoia, Quintino Sella, gli innmerevoli biellesi, e non, che in quatto secoli sono saliti al Monte di Oropa oranti.

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