Seguici su

Attualità

Ora è guerra aperta alle lucciole

Pubblicato

il

Masserano dichiara guerra alle lucciole. O meglio, dichiara guerra a chi paga per le loro prestazioni. Come? Con un metodo antico quanto la professione in questione: colpendo il portafoglio.

Masserano dichiara guerra alle lucciole. O meglio, dichiara guerra a chi paga per le loro prestazioni. Come? Con un metodo antico quanto la professione in questione: colpendo il portafoglio.
Ieri il sindaco Sergio Fantone ha firmato l’apposita ordinanza – entrerà in vigore il primo giorno di dicembre e durerà un anno – che prevede pesanti sanzioni per i presunti clienti e per le stesse prostitute. Chiunque si fermi anche solo a parlare con una di loro rischia di dover sborsare ben 500 euro. Le sanzioni potranno colpire anche la lucciole, in quanto l’ordinanza prevede il divieto “di porre in essere comportamenti diretti in modo non equivoco a offrire prestazioni sessuali a pagamento” e spiega nel dettaglio quali sono questi comportamenti.
“La violazione – si legge ancora – si concretizza con lo stazionamento o l’appostamento della persona, l’adescamento di clienti e l’intrattenersi con essi, o con qualsiasi altro atteggiamento o modalità comportamentale, compreso l’abbigliamento”. Per quanto riguarda le donne, però, la sanzione potrà essere evitata partecipando a programmi di sostegno e reinserimento psicologico e sociale.
Diverso il trattamento per clienti o presunti tali: loro dovranno pagare. E per evitare fraintendimenti e interpretazioni, è stata vietata anche la semplice richiesta di informazioni alle lucciole. «Non è possibile – spiega il primo cittadino – che il biglietto da visita del mio paese sia lo squallore che abbiamo a frazione San Giacomo. Non vogliamo accanirci contro queste ragazze, che sicuramente hanno già avuto una vita dura, ma non possiamo più accettare una situazione del genere».
L’idea di un’ordinanza nasce dal confronto con le forze dell’ordine: «Polizia e carabinieri – sottolinea il sindaco – spesso hanno le mani legate. In collaborazione con il maresciallo, si è quindi pensato di provare a individuare un’arma in più. L’obiettivo è colpire l’utenza».
«Il problema – conclude – esiste da anni, ma negli ultimi tempi il fenomeno ha subito un’impennata. Una volta c’erano un paio di ragazze, adesso sono almeno una ventina. Oltretutto per attirare l’attenzione capita anche che finiscano praticamente in mezzo alla strada, mettendo a repentaglio la loro incolumità e quella degli automobilisti in transito. Non si può più andare avanti in questo modo».

Continua a leggere le notizie de La Provincia di Biella e segui la nostra pagina Facebook