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“Non vendete la casa di riposo di Ponderano”

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Riceviamo e pubblichiamo.

Sono una cittadina di Ponderano e mi ha a dir poco sconcertato la notizia che il  Sindaco con il Consiglio Comunale del mio paese hanno deliberato di vendere la Residenza Anziani,  poiché la decisione è stata assunta senza interpellare la cittadinanza. E non si tratta di una decisione di poco conto!

Tutto il contrario di quanto avvenuto quando, 25 anni fa circa, la decisione dell’Amministrazione di allora di costruire una Casa di Riposo-Residenza Anziani era stata preceduta da  riunioni pubbliche che illustravano il progetto e chiedevano alla popolazione di condividerlo.

Il coinvolgimento dei Ponderanesi, residenti e non residenti, era stato alto e non solo in termini di parole. Varie le iniziative, tra cui la costituzione di un Comitato apposito (nel quale, molto attivo nel reperire fondi, il nonno dell’attuale Sindaco!). C’è stato chi ha regalato il terreno, un agricoltore ha rinunciato all’indennizzo, tante persone hanno donato piccole, grandi, molto grandi somme per l’acquisto degli arredi. Poi nel corso degli anni sono continuate le donazioni (ne cito solo due, ma non sono le uniche: i lasciti testamentari di 50.000 euro da parte del parroco don Zanetto e di 70.000 euro del “ciclista” Carluccio). E molti sono stati i volontari che nel corso degli anni hanno offerto – e continuano ad offrire – cuore, tempo e sensibilità al servizio degli ospiti della Residenza.

Tutto questo mi fa dire che la Residenza Anziani non è un bene di cui l’attuale Amministrazione può disporre a suo piacimento e disfarsene alla prima difficoltà, dopo averci comunque guadagnato 1.200.000  euro negli ultimi dieci anni (sì, un milione duecentomila euro!). La popolazione sente questo bene come suo e, ne sono convinta, chiede di essere coinvolta nelle decisioni che la riguardano.

Un’ultima considerazione: il manifesto fatto affiggere da poco dall’Amministrazione Comunale in occasione della morte di una donatrice mi fa sperare che la decisione possa essere ridiscussa e annullata, altrimenti suonerebbe come beffa prima ringraziare pubblicamente e poi disfarsi del dono!

Lettera firmata

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