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Non tirate troppo la corda

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Cari amici, a qualcuno il dubbio è venuto visto il dibattito politico cittadino di questi giorni. Perché se è vero che l’importante è “PARTECIPATE” (qui nel senso amministrativo) qualche volta sarebbe bello che a vincere fossero non i soliti noti ma i cittadini biellesi. Che spettatori, consapevoli o meno, rischiano sempre di pagare di tassa, pardon di tasca propria, l’allegra e spensierata gestione di certa politica che naviga a vista (del proprio tornaconto), gestisce l’esistente per l’esistente (senza alcun piano serio di rilancio o prospettiva) e che se messa in difficoltà si affida a costose consulenze esterne di pseudo esperti (meglio se amici) per risolvere i problemi che si presentano.
Con i risultati che sono sotto l’occhio di tutti: società partecipate al collasso, buchi nei bilanci per mancate riscossioni, con il paradosso che i primi enti a non pagare quanto dovuto – a quanto si legge sulla carta stampata – sono proprio i soci stessi, cioè i Comuni. Compresa Biella… Non è allora che a palazzo (Oropa) qualcuno sta tirando un po’ troppo la Cor…dar?

Soprattutto di fronte a questi sprechi, a queste situazioni, a queste inefficienze, a questo tutti contro tutti per giustificare sempre il proprio operato. E vista la situazione, uno scenario di questo tipo non è poi così rassicurante… “Settembre andiamo è tempo di migrare” diceva il vate Gabriele D’Annunzio parlando di pastori e di Abruzzo. Ma visto il contesto di oggi con tutte le incertezze e le incognite legate al dopo estate il rischio è che anche qui da noi per qualcuno sarà tempo di fare le valigie. Come una volta, come i nostri padri e come alcuni di noi, sottoscritto compreso. Il problema, serio, è però un altro. Anche volendo, dove andare? Forse, ed è un paradosso che non mi fa dormire la notte, l’unica soluzione sarebbe ritornare là da dove son partito, quel Sud, quel meridione d’Italia tanto bistrattato e che oggi, quasi in una sorta di rivalsa storica con tanto di interessi, si presenta come terra più sicura rispetto alla nostra, seppur con i tanti problemi irrisolti che lì hanno fatto radici. Un segno di speranza però, da cui ripartire per la nostra città, è un certo ritrovato entusiasmo di alcuni commercianti del centro, che, di fronte ad una buona iniziativa di questa giunta (succede a volte…) come quella dell’isola pedonale al centro, hanno espresso tutta la loro voglia di rimettersi in gioco nonostante la crisi. Sarebbe l’occasione, a proposito di Sud, di fare anche a Biella quanto già avviene in molte cittadine del meridione, con i negozi/attività che espongono la loro merce al di fuori del negozio, creando quell’atmosfera di complicità, di curiosità, di voglia di sta fuori che qui manca da sempre…

Speriamo che questo entusiasmo possa essere duraturo e di esempio per tanti, speriamo che provvedimenti di questa natura (che avrebbero dovuto essere presi già in passato) diano prospettive per elaborare finalmente una visione omogenea sul commercio da estendere ad altre parti della città, ad altri quartieri, ad altre situazioni. Affinché l’isola pedonale al sabato non resti un’isola, perché non pensare, in questo piano complessivo, di avvicinare anche il mercato al centro città? Sarebbe l’ideale, la soluzione perfetta per ripartire alla grande. Il cuore di una città è il commercio, il commercio è il cuore di una città. Un mix necessario da tutelare se vogliamo tenere viva la nostra Biella. Se così non fosse non ci resterà che accendere un cero a san SEAB…astiano, patrono di tutti i chiacchieroni che predicano bene ma razzolano male…

Luigi Apicella

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