Non fatevi prendere per il naso dal Sushic di Biella

BIELLA – Caro direttore, scrivo perché sono proprio amareggiato. Su insistenza delle mie figlie, sabato prenoto al ristorante Sushic di Biella, un locale che da qualche settimana fa impazzire i giovani.

Le ragazze vogliono sedere assolutamente in uno dei tavoli piazzati sull’acqua. Effetto scenico carino, che prevede però un sovraprezzo di 2 euro a persona. Noi siamo in cinque, quindi 10 euro. Non male come presa per il naso…

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Biella però è fatta così: quando un locale va di moda (in questo caso spero proprio che il successo sia effimero) non c’è stupidità che tenga. Quindi, anche noi, da bravi stupidi, prenotiamo per le 13/13.15 il nostro tavolo con vista mare…

Arriviamo alle 13.21 e scopriamo che il tavolo non è più disponibile. Siamo in ritardo di 6 minuti. Un’allegra compagnia sta già gozzovigliando al nostro posto.

Offeso dalla mancanza di rispetto, propongo alle ragazze di andare via. Ovviamente, le figlie – che hanno sempre ragione – mi costringono ad attendere per 10/15 minuti un altro tavolo sull’acqua. Che non si libera, per cui ripieghiamo mestamente su un tavolo “proletario” con vista pavimento.

Dopo un’altra attesa piuttosto lunga arriva il menù festivo, che ha un prezzo decisamente più alto di quello feriale. Essendo sabato, faccio presente che non si tratta di un giorno festivo. Il cameriere si allontana, si consulta con la direzione e poi torna a dirci che sì, sabato è proprio un giorno festivo perché la gente non lavora.

Evito ogni polemica e me ne vado. Le ragazze ovviamente si rifiutano di andare via. In quattro, bambino di 8 anni compreso (per avere lo sconto il bimbo deve essere più basso di 120 centimetri e loro, senza misurarlo, hanno deciso che lo è) restano a tavola e spendono più di 90 euro. Senza vista mare…

Povera Italia. Povera Biella. Povero me.

Lettera firmata

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