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Per il riso il pericolo non è cinese ma vietnamita

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Invasione di riso dall’Oriente: dal più 489 per cento degli arrivi dal Vietnam al più 46 per cento dalla Tahilandia. E’ quanto emerge da un’analisi di Coldiretti su dati Istat. “Questa situazione non è più ammissibile” evidenzia Paolo Dellarole presidente di Coldiretti Vercelli e Biella con delega al settore risicolo.

“Il fatto che i dazi non vengano più pagati, perché l’Ue ha introdotto il sistema tariffario agevolato per i Paesi che operano in regime EBA, sta agevolando solo le multinazionali del commercio. A farne le spese, invece, sono le nostre imprese risicole che stanno subendo pesanti ricadute economiche”.

“L’Italia è il primo produttore europeo di riso con un territorio di 237 mila ettari ed un ruolo ambientale insostituibile, oltre ad opportunità occupazionali. Il riso, oltretutto, – ricorda Delia Revelli presidente di Coldiretti Piemonte – è un alimento fondamentale nella dieta: ha, infatti, elevate proprietà nutritive, è ricco di potassio mentre ha basso contenuto di sodio e di grassi. A sostegno delle imprese del comparto, è urgente che gli organi di competenza, quale l’Ente Risi, assumano una posizione chiara e si intervenga in tempi brevi per rendere obbligatoria una normativa sull’etichettatura d’origine. Il Piemonte detiene una superficie risicola di oltre 116 mila ettari, 1.100 aziende ed una produzione di 8 milioni di quintali”.

 

 

Invasione di riso dall’Oriente: dal più 489 per cento degli arrivi dal Vietnam al più 46 per cento dalla Tahilandia. E’ quanto emerge da un’analisi di Coldiretti su dati Istat. “Questa situazione non è più ammissibile” evidenzia Paolo Dellarole presidente di Coldiretti Vercelli e Biella con delega al settore risicolo.

“Il fatto che i dazi non vengano più pagati, perché l’Ue ha introdotto il sistema tariffario agevolato per i Paesi che operano in regime EBA, sta agevolando solo le multinazionali del commercio. A farne le spese, invece, sono le nostre imprese risicole che stanno subendo pesanti ricadute economiche”.

“L’Italia è il primo produttore europeo di riso con un territorio di 237 mila ettari ed un ruolo ambientale insostituibile, oltre ad opportunità occupazionali. Il riso, oltretutto, – ricorda Delia Revelli presidente di Coldiretti Piemonte – è un alimento fondamentale nella dieta: ha, infatti, elevate proprietà nutritive, è ricco di potassio mentre ha basso contenuto di sodio e di grassi. A sostegno delle imprese del comparto, è urgente che gli organi di competenza, quale l’Ente Risi, assumano una posizione chiara e si intervenga in tempi brevi per rendere obbligatoria una normativa sull’etichettatura d’origine. Il Piemonte detiene una superficie risicola di oltre 116 mila ettari, 1.100 aziende ed una produzione di 8 milioni di quintali”.

 

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