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Mortarino: “Che bello tornare a lavorare”

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«Questa indagine non è un’esperienza piacevole, ma dal punto di vista umano, al mio rientro in ufficio, ho percepito un grande sostegno. Sono stato accolto positivamente da tutti i colleghi. In questi giorni non mi è mancata la loro solidarietà, così come quella dei volontari della Croce Rossa e di tutte le persone che non hanno mai dubitato di me».

«Questa indagine non è un’esperienza piacevole, ma dal punto di vista umano, al mio rientro in ufficio, ho percepito un grande sostegno. Sono stato accolto positivamente da tutti i colleghi. In questi giorni non mi è mancata la loro solidarietà, così come quella dei volontari della Croce Rossa e di tutte le persone che non hanno mai dubitato di me».
Sono le prime parole di Carlo Giorgio Mortarino, dipendente del Comune di Biella che ormai da diversi giorni ha avuto la possibilità di ricominciare a svolgere le proprie mansioni. Tra quelli inizialmente colpiti da misura cautelare, nell’ambito dell’inchiesta della Procura sui dipendenti comunali, Mortarino è stato l’unico a poter tornare al lavoro. La misura del divieto di dimora in città, per lui, è stata infatti revocata prima ancora che venisse ascoltato dal gip nel corso dell’interrogatorio di garanzia. Successivamente, nei suoi confronti, non è poi scattata l’interdizione dai pubblici uffici prevista per tutti gli altri. Quindi, pochi giorni dopo il polverone, il consiglio disciplinare dell’amministrazione comunale ha revocato sua sospensione.
L’unica “sospensione” ancora in corso è quella che lui stesso si è dato dalla carica di presidente della Croce Rossa di Biella. «Non mi è mai stata chiesta dai vertici regionali – precisa Mortarino -, è stata una mia scelta. L’ho fatto per tutelare l’immagine della Croce Rossa. Ho deciso di autosospendermi fino alla fine dell’indagine perché non volevo che il suo nome venisse accostato a questa vicenda. Non mi sembrava corretto che venisse tirata in ballo».
Da poco rientrato al lavoro, presto Mortarino lascerà comunque Biella per alcuni giorni. Domenica, insieme ad altri due colleghi, partirà alla volta di Castelsantangelo sul Nera, Comune maceratese colpito dal terremoto. «Per una settimana andremo a dare una mano per le pratiche amministrative – spiega -. Non si tratta di una cosa improvvisa o in qualche modo collegata con quanto successo. La richiesta l’avevo già fatta da tempo, prima che venisse fuori l’indagine».
Per quanto riguarda la vicenda giudiziaria, Mortarino attende fiducioso che la magistratura concluda tutti gli accertamenti.
«A parte gli inevitabili disagi affrontati nei primi giorni – continua -, sto vivendo con la massima serenità tutta questa vicenda. Ho piena fiducia nell’operato della magistratura e vivo con la tranquillità di chi si sente a posto con la propria coscienza».
Rimane un unico rammarico e riguarda la gestione “politica” della situazione: «Attorno a me – ammette il dipendente del Comune – ho sentito parecchio malumore nei confronti dei vertici politici. La sensazione è che si potessero colpire “i soliti dipendenti noti” senza buttare nel calderone tante altre persone che, ne sono certo, usciranno pulite da questa spiacevole storia. Se la cosa fosse stata gestita internamente, alcune situazioni sarebbero probabilmente state chiarite subito e soltanto chi ha sbagliato davvero, a quel punto, avrebbe avuto guai».

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