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Mellano: “Dal Ministero nessun fondo straordinario per le carceri piemontesi”

Esclusa anche la casa circondariale di Biella

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BIELLA Dei 166 milioni di fondi straordinari messi a disposizione dal Ministero delle Infrastrutture per la manutenzione straordinaria degli Istituti di pena italiani, nulla è stato assegnato per il momento al Piemonte”. Lo ha dichiarato il garante regionale delle persone detenute Bruno Mellano in apertura della conferenza stampa Carcere in Piemonte: criticità vecchie e nuove, che si è tenuta questa mattina a Palazzo Lascaris.

L’incontro è stata l’occasione per presentare l’ottavo Rapporto delle criticità strutturali e logistiche delle tredici carceri per adulti e dell’Istituto penale minorile piemontesi, realizzato dal Coordinamento dei Garanti comunali dei detenuti, presieduto dallo stesso Mellano.

Tra i temi emersi, quelli legati al sovraffollamento delle strutture e alla situazione della sanità penitenziaria, oggetto di una serie di approfondimenti della quarta Commissione del Consiglio regionale, la cui presentazione è all’ordine del giorno della seduta del 9 gennaio prossimo.

Con riferimento ai problemi più generali, Mellano ha evidenziato “le criticità strutturali della Magistratura di sorveglianza, che necessiterebbe di maggior personale ricorrendo magari anche alla disponibilità di volontari per attività di supporto alla cancelleria e all’attività amministrativa”.

Monica Cristina Gallo, Garante comunale di Torino, ha sottolineato “la difficile governabilità del Lorusso e Cutugno, che potrebbe essere semplificata anche solo prevedendo di spostare altrove le sezioni che ospitano i detenuti ad alta sicurezza, una quarantina, e i collaboratori di giustizia, una quindicina”. Ha inoltre evidenziato, tra le numerose carenze strutturali, il fatto che “al Lorusso e Cutugno la bolletta annua per l’acqua è pari a 1,3 milioni di euro, una parte dei quali potrebbe essere facilmente risparmiata se si procedesse a una corretta manutenzione dell’impianto idrico delle docce”.

Paola Ferrauto, Garante comunale di Alba e di Asti, ha annunciato che “entro il 2024 dovrebbero essere completati i lavori del carcere di Alba, attesi dal 2016, che consentiranno la riattivazione di 200 posti” e denunciato “la carenza di polizia penitenziaria nel carcere di Asti”.

Alice Bonivardo, Garante comunale di Alessandria, ha osservato che “gli ampi spazi del Don Soria andrebbero adeguatamente valorizzati e sfruttati” e ha espresso soddisfazione “per la creazione di un bistrot aperto al pubblico”. Una via per integrare la realtà del carcere con la società civile che presto verrà seguita dall’Istituto penale di Fossano.

“Problemi di sovraffollamento e carenza di figure importanti quali psicologi e mediatori culturali” ha denunciato il Garante comunale di Cuneo Alberto Valmaggia, cui ha fatto eco il Garante di Saluzzo Paolo Allemano evidenziando che “dei quarantatré sovrintendenti previsti, ne sono in servizio tre”.

Il Garante comunale di Ivrea Raffaele Orso Giaccone ha evidenziato “problemi di sovraffollamento a cui non si riesce a trovare una soluzione”, unitamente al fatto che “aumentano i detenuti e diminuisce il personale” mentre Pietro Luca Oddo, Garante comunale di Vercelli, ha fatto notare che “su una pianta organica di duecento agenti penitenziari ne sono in servizio poco più di cento”.

L’architetto Cesare Burdese, riferendosi alla situazione dell’Istituto minorile Ferrante Aporti, che beneficerà di oltre 25 milioni di euro del Pnnr per lavori di efficientamento, ha sottolineato “la necessità di ripensarne gli spazi alla luce dell’umanizzazione e della rieducazione: un investimento multimilionario che mira solo all’efficientamento energetico non lo riscatterà dall’essere al limite dell’incostituzionalità”.

All’incontro sono intervenute la consigliera regionale Silvana Accossato e l’assessore comunale di Torino Gianna Pentenero.

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