Attualità
Mappa Radon in Piemonte, i comuni biellesi con maggiori criticità sono sette
Arpa Piemonte
E’ stato pubblicato oggi, 12 gennaio 2023, sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte il provvedimento con il quale è stata ufficializzata la nuova mappatura del radon in Piemonte che, tra l’altro, consente di individuare le aree prioritarie radon. Le aree prioritarie sono aree del territorio regionale potenzialmente più critiche per l’esposizione a gas radon, dove si stima che venga superato il livello di riferimento di concentrazione media annua di radon in un numero significativo di edifici. Per quanto riguarda il Biellese i comuni con criticità sono: Rosazza, Campiglia Cervo, Candelo, Gaglianico, Gifflenga, Vigliano Biellese, Andorno Micca.
E’ un importante aggiornamento tecnico-scientifico della mappa radon del Piemonte, già pubblicata in una prima versione nel 2009, con l’adeguamento alle indicazioni della più recente normativa (D. Lgs. 101/2020). Il Piemonte diventa, così, la prima regione italiana ad aver adottato ufficialmente una mappatura del radon che, sviluppata utilizzando le più avanzate conoscenze scientifiche disponibili, rispetta i più moderni ed elevati standard radioprotezionistici stabiliti dalle normative nazionali ed internazionali.
Grazie ad essa si fornisce inoltre ai Comuni un importante strumento conoscitivo e di prevenzione. In particolare, per i 37 Comuni individuati come aree prioritarie sono estesi alcuni obblighi di legge riguardanti il monitoraggio dei luoghi di lavoro e verranno promosse dalla Regione, con il supporto tecnico-scientifico di Arpa Piemonte, attività di approfondimento sul patrimonio edilizio pubblico e di informazione alla popolazione.
Il radon è un gas molto pesante, pericoloso per la salute umana se inalato in quantità significative. Uno dei principali fattori di rischio del radon è legato al fatto che, accumulandosi all’interno di abitazioni, è la seconda causa di tumore al polmone, specialmente tra i fumatori.
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SPADA GIANNI
12 Gennaio 2023 at 18:28
Buongiorno, dato che l’articolo è stato pubblicato, non sarebbe stato opportuno inserire qualche dato sul livello della concentrazione standard assunta come base per i vari livelli riscontrati per confrontarli con quelli trovati e palesabili per Campiglia, Rosazza, Candelo, Bellinzago, Peveragno ecc. per non essere costretti a scartabellare in Regione.piemonte.it ?