Attualità
Mamma attacca il parroco su Facebook
Quando i social mettono zizzania. Che Facebook sia in più di un caso fonte di fraintendimenti più o meno voluti, o addirittura “sfogatoio” pubblico di opinioni o stati d’animo che potrebbero anche rimanere in sfera privata, è ormai assodato. È da vedere poi quanto una lamentela fatta in etere possa essere incisiva. Fatto sta che le voci circolano e ci sono luoghi in qui la polemica ha terreno più fertile. È il caso di Viverone, dove le atmosfere litigarelle non mancano mai e questa volta ci va di mezzo il parroco.
Quando i social mettono zizzania. Che Facebook sia in più di un caso fonte di fraintendimenti più o meno voluti, o addirittura “sfogatoio” pubblico di opinioni o stati d’animo che potrebbero anche rimanere in sfera privata, è ormai assodato. È da vedere poi quanto una lamentela fatta in etere possa essere incisiva. Fatto sta che le voci circolano e ci sono luoghi in qui la polemica ha terreno più fertile. È il caso di Viverone, dove le atmosfere litigarelle non mancano mai e questa volta ci va di mezzo il parroco.
La polemica nasce da Facebook, con una mamma che si lamenta perché il “don” non permette ai bambini di giocare nel campetto da calcio accanto alla parrocchia. Anzi avrebbe cacciato suo figlio ed altri ragazzini da quello che è di fatto uno dei pochi spazi pubblici disponibili per gioco e svago in centro paese. Il campetto incriminato è proprio accanto alla chiesa parrocchiale ed alla parrocchia appartiene, anche se di norma il suo cancello resta sempre aperto per tutti, almeno così è stato fino ad ora.
«Non è mia intenzione vietare l’accesso a nessuno – commenta da parte sua don Giorgio Ranotto – però le persone che utilizzano questo spazio dovrebbero imparare a comportarsi in maniera più civile. Portano i cani a passeggiare e fare i bisogni e non puliscono, abbiamo cambiato da poco la recinzione e ci sono già dei tratti sfondati, anche il cancello è stato danneggiato. Non vedo perché una cosa se di proprietà della parrocchia debba essere considerata suscettibile di incuria». A far da paciere ci penserà probabilmente il sindaco Renzo Carisio che si impegna ad appurare le ragioni di entrambe le parti e a parlare quanto prima con il parroco: «Il campetto è della parrocchia però è sempre stato d’uso per tutta la comunità e spero che possa continuare ad essere così». A chiosa don Giorgio commenta: «A me nessuno per ora è venuto a dire niente, preferirei risolvere di persona e rispondere ai diretti interessati, invece di sapere le cose da internet».
Laura Boerio
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