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«Ma il nostro asilo nido c’è ancora o non c’è più?»

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La chiusura dell’asilo nido di Candelo non è stata una mossa gradita, né dai candelesi né tantomeno dal gruppo consiliare di minoranza “Candelo città possibile”.

Ironia della sorte, ‎nelle vicinanze della sede che fino allo scorso anno ha ospitato la scuola c’è ancora un cartello? toponomastico che indica “asilo nido”.

La chiusura dell’asilo nido di Candelo non è stata una mossa gradita, né dai candelesi né tantomeno dal gruppo consiliare di minoranza “Candelo città possibile”.

Ironia della sorte, ‎nelle vicinanze della sede che fino allo scorso anno ha ospitato la scuola c’è ancora un cartello? toponomastico che indica “asilo nido”.

«Forse è un errore – spiega il consigliere di minoranza Renzo Belossi -. Avranno sbagliato, perché noi sappiamo che il nido comunale è stato chiuso e invece no. Seguendo le indicazione del cartello, ci si trova davanti ad una bella struttura, immersa nel verde, con giochi all’esterno e si pensa dunque che l’asilo esista ancora e quindi ci hanno raccontato una frottola. E invece no. E’ tutta realtà, del nostro asilo comunale rimane solo un sbiadito cartello, che inganna i candelesi. Per favore, togliamolo, tanto questa realtà scolastica a Candelo non esiste più: rimane solo una struttura comunale, ora vuota, che un domani, non tanto lontano, sarà occupata da qualche privato che offrirà servizi per l’infanzia – conclude Belossi -, alla faccia del servizio comunale e delle famiglie candelesi».

Intanto, sono tante quelle famiglie che hanno preso a malincuore la cessazione del servizio: «Per forza di cose, su indicazione dell’amministrazione comunale dobbiamo portare i nostri bambini presso la sede dell’asilo nido di Gaglianico – spiega Marta, la mamma di una bambina di 2 anni -. Per noi era molto più comodo prima. Ho saputo che era anche stata organizzata una raccolta di firme, ma alla fine non è servito a nulla».

Alle sue parole fanno eco anche quelle di Amalia Viana: «Sono la nonna di un bambino di un anno. Il mio compito è quello di portarlo tutte le mattina all’asilo nido. Per principio non abbiamo voluto iscriverlo presso la sede di Gaglianico, non perchè non sia efficiente, anzi, ma non mi pareva il caso di prendere le direttive dal Comune. Aggiungo solamente una cosa: quando una realtà funziona, in Italia bisogna fare di tutto per distruggerla, come in questo caso il nostro nido».

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