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Ma allora non era Conte a impedirci di sciare

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Dunque non era solo la “dittatura sanitaria” del Governo Conte ad imporre il lockdown alla luce di rigidi dpcm che qualcuno era arrivato a sostenere fossero frutto di una volontà occulta che ci voleva tutti chiusi in casa. Conte se ne è andato (tra gli applausi), Draghi ha insediato il nuovo Governo e, ancor prima che facesse sera, ecco l’inattesa doccia gelata: nessuna riapertura per le località sciistiche, se ne riparlerà, forse, il 5 marzo ed intanto si profila un nuovo lockdown perché ora, a preoccupare, pare siano le varianti del virus.

Comprensibile lo sconcerto tra i gestori degli impianti e tutti quegli operatori che vedono la stagione scivolare via, amareggiati ancor più dal fatto che la neve quest’anno è scesa copiosa ed avrebbe potuto essere, dal punto di vista dei bilanci turistici, un’ottima stagione. Ma questa pandemia, alla quale pare non importare granché se alla guida del Paese vi sia Conte oppure Draghi, purtroppo non concede tregue e miete ancora danni e motivati timori. Certo, poi c’è chi non ci sta.

In Val Vigezzo gli impianti sono stati aperti ugualmente in barba alle nuove restrizioni. E’ una scelta dettata dalla frustrazione, ma non dal buon senso perché, se il rischio è quello paventato dai virologi, atti simili potrebbero alimentare la diffusione di nuovi contagi, con le conseguenze che purtroppo conosciamo e le ricadute sulle famiglie, sul mondo del lavoro e della scuola.

Nel Biellese si mastica amaro, ma in silenzio. Qui c’è ancora chi sorride ricordando che un anno fa o poco più, venne chiusa la strada che conduce alla stazione sciistica di Bielmonte a causa della… neve. Credo si sia trattato di un fatto più unico che raro, tanto da suscitare ilarità anche lontano dalla nostra provincia. Sull’altro fronte, quello della Valle di Oropa, ci si sta chiedendo invece quale sarà il futuro della funivia che conduce al Mucrone, considerando che il sistema di risalita dovrà essere revisionato e se non si troveranno i soldi (tanti, 4,5 milioni di euro) per questa operazione, l’impianto potrebbe rischiare la chiusura.

Erano tempi difficili con il Governo Conte, lo saranno anche con l’esecutivo guidato da Draghi, perché governare responsabilmente non significa… guidare a fari spenti nella notte, ma farsi carico anche di ciò che spesso la gente non vuole o non riesce a capire.

Giorgio Pezzana

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