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L’Ex Upim diventa un centro commerciale “made in China”

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Partita in sordina e tra un certo scetticismo diffuso a causa dei precedenti, la riconversione dell’ex Upim di via Gramsci sembra sulla buona strada. Nei prossimi mesi infatti, al termine di un complesso e costoso intervento di ristrutturazione dell’intero stabile, i vasti spazi ospiteranno un centro commerciale “made in China”. In questo caso non si tratterebbe di un’iniziativa di un singolo investitore ma di un vero e proprio gruppo commerciale, quindi economicamente forte, specializzato in particolare nell’abbigliamento, ma non solo. Dunque non una ricollocazione di punti vendita già presenti nel centro storico – com’era il progetto “Al Senter” degli anni scorsi poi non portato a realizzazione nonostante le grandi attese – ma di nuovi punti vendita. Com’era già diventato di dominio pubblico nelle settimane scorse, le opere di rifacimento – e immaginiamo di bonifica del complesso – sono affidate allo studio dell’ingegnere Spagarino di Biella. Per quanto riguarda i tempi, i lavori dovrebbero durare diversi mesi. E’ ipotizzabile pensare che l’apertura avverrà all’inizio dell’estate salvo intoppi, sempre possibili.
Abbandonata da numerosi anni, la struttura all’angolo tra via Gramsci e via Cristoforo Colombo era stata interessata da un primo progetto quando l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Vittorio Barazzotto l’aveva scelta come nuova sede della biblioteca civica, progetto successivamente accantonato dalla giunta di Dino Gentile che aveva preferito utilizzare quale sede della biblioteca civica il palazzo di piazza Curiel, com’è poi effettivamente avvenuto.
L’ex Upim era ritornato così nel dimenticatoio dal quale era stato resuscitato nel 2015 grazie a un progetto di un gruppo commerciale lombardo che avrebbe voluto ricollocarvi i punti vendita già presenti nel centro storico. Un progetto – denominato “Al Senter” – che inizialmente sembrava avesse incontrato molto interesse tant’è che ad un certo punto era stata ipotizzata anche una data di apertura, termine poi sempre slittato nel tempo fino all’abbandono totale. Nello stesso periodo era anche fallito l’altro grande progetto di rivitalizzazione del tessuto commerciale cittadino, ovvero il famoso “Outlet diffuso”, anch’esso senza risultati di sorta. Ora tocca ai cinesi.

W.L.

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