Attualità
Le stime del Codacons: pranzi e cenoni costeranno in media +13,6%
A causa del rincaro dei generi alimentari e dell’energia
Pranzi, cenoni, ristoranti, regali, tutto costerà di più questo Natale, a causa della raffica di rincari che si è abbattuta sui prezzi al dettaglio. Lo denuncia il Codacons, che ha rielaborato i dati definitivi sull’inflazione diffusi dall’Istat per capire come impatteranno gli aumenti dei listini al pubblico sulle spese legate alle festività.
Partendo dagli alimentari, pranzi e cenoni costeranno in media il +13,6% in più – avvisa il Codacons – Tra i prodotti più utilizzati per le preparazioni di cibi e pietanze natalizie e che hanno subito aumenti consistenti troviamo il burro (+41,2%), l’olio di semi (+51,4%), la farina (+23,6%), le uova (+21,7%), il riso (+35,4%), la pasta (+23,6%) il pane (+16%).
Mettere la carne in tavola a Natale costerà in media il 10,5% in più, con punte del 18% per il pollo, mentre per un pranzo a base di pesce la spesa sale in media del 10%, con aumenti dell’8,3% per il pesce fresco, +14,8% il pesce surgelato, +9,2% i molluschi freschi. Il latte conservato sale del 32,5%, quello fresco del 20,1%, i formaggi freschi del 26,2%. La verdura aumenta del 15,2% con punte di oltre il 19% per insalata e cavoli; le arance costano il 13,3% in più, frutta secca e noci +6%. Per i dolci occorre mettere in conto una maggiore spesa del 49,6% per lo zucchero, e anche brindare costerà di più: il vino rincara del 6%, i liquori salgono del 5,5% e lo spumante segna +7,3%..
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