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Le sepolture islamiche, in via provvisoria, in un’area del cimitero di Cossila
Le sepolture islamiche, in via provvisoria, in un’area del cimitero di Cossila
L’amministrazione di Biella ha trovato una soluzione provvisoria, in un momento di emergenza complice il diffondersi del Coronavirus, che consentirà di destinare un’area dedicata alle sepolture islamiche. E’ quanto è stato deciso nella seduta di giunta riunita oggi in videoconferenza. In una situazione emergenziale si è deciso che in via provvisoria verrà destinata un’area del cimitero di Cossila San Grato. La decisione è stata assunta dal sindaco Claudio Corradino dopo un lungo confronto con la comunità islamica radicata sul territorio, grazie anche al coinvolgimento e la collaborazione del consigliere comunale Mohamed Es Saket. Superara la fase di emergenza, la giunta darà poi mandato al settore cimiteriale di analizzare una possibile modifica del Piano regolatore cimiteriale per soluzioni alternative più strutturali.
La soluzione provvisoria di Cossila è sembrata la migliore come logistica e come disponibilità, dato che il servizio sarà attivato nel più breve tempo possibile in considerazione anche dell’emergenza Covid-19. Nelle scorse ore il consigliere comunale Alessandro Vignola ha affiancato il sindaco per giungere alla soluzione finale e insieme all’assessore Davide Zappalà e al funzionario del Comune Raffaella Penna si procederà nelle prossime ore per avviare gli allestimenti necessari.
Spiega il sindaco di Biella Claudio Corradino: “Ho accolto questa richiesta giunta dalla comunità islamica che vive nel territorio Biellese e ringrazio il consigliere Mohamed Es Saket che si è fatto portavoce e mi ha coinvolto. Ritengo questa iniziativa un atto di civiltà, il consigliere Alessandro Vignola si è subito attivato per una serie di sopralluoghi e assieme all’assessore Zappalà e all’architetto Penna è stata trovata una soluzione provvisoria. Contiamo di attivare l’area nel vecchio cimitero di Cossila San Grato in tempi rapidi, in considerazione del fatto che non possiamo rimpatriare nei loro paesi di origine le salme complice l’emergenza Coronavirus”.
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