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Il Piemonte deve ripartire da Festival e sagre

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BIELLA – Definire un nuovo format per il Settembre astigiano e garantire, anche quest’anno, lo svolgimento di eventi simbolo per tutto il Piemonte come la Douja d’Or, il Palio e il Festival delle Sagre.
È l’obiettivo della Regione che questa mattina, presso la Provincia di Asti, ha incontrato le istituzioni e gli enti organizzatori delle manifestazioni che caratterizzano da sempre l’autunno.


“Abbiamo bisogno che il Piemonte riparta e che lo faccia dalle sue eccellenze come l’enogastronomia, di cui il territorio astigiano è tra i principali ambasciatori” ha sottolineato il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, insieme al vicepresidente Fabio Carosso, l’assessore al Commercio, Turismo e Cultura Vittoria Poggio e alla Protezione Civile e ai Trasporti Marco Gabusi.


Presenti all’incontro anche il presidente della Provincia di Asti Paolo Lanfranco, il sindaco Maurizio Rasero, il presidente della Camera di commercio Renato Goria, della Cassa di Risparmio di Asti Mario Sacco e il direttore dell’Ente turismo Langhe Monferrato Roero Mauro Carbone.


“Ci siamo permessi di fare un po’ di pressione istituzionale – ha spiegato il presidente Cirio – perché il Piemonte ha bisogno di ripartire e di farlo dai suoi simboli. E la Douja d’Or, il Palio e il Festival delle Sagre lo sono da sempre”.


Nei prossimi giorni istituzioni e organizzatori lavoreranno a una proposta di format che verrà presentata alla Regione mercoledì 22 giugno.


“Cambierà il format, ma non la qualità – sottolinea ancora il presidente Cirio – La Regione farà la sua parte perché ogni euro investito su eventi di alto livello ha una ricaduta dieci volte più grande se si considera l’impatto sui nostri alberghi, ristoranti, sulle attività commerciali, ma anche il valore di promozione per il territorio. Il virus non ha colpito l’eccellenza dei nostri prodotti: è questo che dobbiamo far capire al mondo e grandi eventi come la Douja fanno parlare del Piemonte più di qualsiasi campagna pubblicitaria. Viviamo in una terra patrimonio Unesco che dobbiamo valorizzare. Siamo stati fermi per tre mesi e, ora che possiamo finalmente muoverci, vogliamo che i turisti vengano in Piemonte e ad Asti”.

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