Attualità
Il peduncolo, necessità o capriccio?
Pausa Caffè Le cose si fanno quando servono e le opportunità si colgono al momento giusto
BIELLA – Lasceremo cadere a pezzi la funivia che da Oropa conduce al Mucrone (e l’ovovia in qualche modo ad essa collegata) e spenderemo 350 milioni per il peduncolo autostradale.
In altri termini, non ne spenderemo 5 per spenderne 350. E tutto ciò per costruire un tratto autostradale che forse poteva avere un senso trent’anni or sono (o forse anche più), ma che oggi rischia di trasformarsi in nient’altro che una replica dell’Alessandria-Santhià, cioè un tratto autostradale ove se ci fossero i teschi dei bisonti a bordo strada somiglierebbe ad una di quelle road del Far West tra deserto e nulla.
Quella che molto pomposamente viene chiamata autostrada, a suo tempo fortemente voluta soprattutto dal mondo imprenditoriale biellese (lo stesso che a suo tempo volle l’aeroporto con i risultati che conosciamo), avrebbe avuto un senso qualche decennio fa, quando la Valle di Mosso e quella che oggi si chiama Valdilana, pullulavano di piccole e medie aziende tessili che un peduncolo autostradale avrebbe potuto proiettare in una rete viaria più agile e verso collegamenti più immediati con il resto d’Italia.
Oggi da quelle parti le aziende sono chiuse e le poche rimaste, più che di un peduncolo autostradale, avrebbero bisogno di un reparto di rianimazione. Le cose si fanno quando servono e le opportunità si colgono quando è il momento giusto. Oggi spendere 350 milioni per un collegamento autostradale è diventata solo una questione di principio di una provincia un po’ capricciosa che come un bimbo che voleva il lecca-lecca ora continua a pestare i piedi per averlo, senza accorgersi che nel frattempo è diventato adulto e che il mondo intorno a lui è completamente cambiato.
E’ provato da tempo che lo sviluppo, soprattutto turistico, di un territorio, non passa attraverso i peduncoli autostradali, ma semmai vive in virtù di ciò che il territorio è capace o meno di offrire a chi lo visita. Per avere un minimo di senso, il collegamento autostradale dovrebbe avere innesti in prossimità di Biella, non guardare al casello di Ghemme. E poi Biella dovrebbe dimostrare quella creatività riconosciutale, chissà in virtù di quali meriti, dall’Unesco anziché lasciare in stato di abbandono ciò che già c’era e che si sta rischiando di perdere. Si dovrebbe avere il coraggio di dire: i 350 milioni per il peduncolo non spendeteli, datecene solo la metà e con quelli si potrebbero sistemare un po’ di cose utili rinunciando ad un capriccio inutile.
Giorgio Pezzana
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Stefano Mazzetto
16 Febbraio 2023 at 13:39
Completamente d’accordo, avere questo collegamento ora non serve a molto,e non serve xche bisogna prima valorizzare il territorio che oltre alla funivia vive di sentieri montani ,percorsi ciclistici ,x appassionati di pesca il torrente cervo che malgrado la siccità vive ancora discretamente ,e molte altre cose che andrebbero curate .Il turismo nel nostro territorio è questo è dobbiamo saperlo valorizzare.Avere una viabilità più comoda x portarci nel nulla non serve a niente!!!
Gianluca Zerbini
16 Febbraio 2023 at 16:31
Mi sorge una domanda … da che anno ,hanno cominciato il famigerato progetto?
metterei 5 milioni per le funivie ed altri 5 per l ardita d Italia il trenino di Oropa… minima spesa massima resa…
ma io sono un sognatore..
sa va san dir…
grazie Giorgio
rino cavagna
16 Febbraio 2023 at 21:12
non sarebbe meglio sistemare e manutenere le strade esistenti vedi cossato vallemosso ecc. prima che sono in condizioni pietose?
Frassati Giorgio
16 Febbraio 2023 at 23:45
HA Carnevale ogni scherzo vale.Il BABI diceva che il Biellese sta morendo,con l’ospitalità turistica dei Biellesi che alle 19.00 in via Italia non c’è nessuno,con un calo demografico vertiginoso(l’eta media e di 50 anni)Il pedunducolo cosa servirà?ve lo dico io,per il forno crematorio di Verbania
Maurizio Marzola
17 Febbraio 2023 at 8:19
Gli investimenti in infrastrutture alimentano flussi di merci e persone, generando effetti positivi sotto l’aspetto economico, sociale ed anche ambientale.
Finalmente anche Biella avrà la sua autostrada.
Andrea
17 Febbraio 2023 at 9:00
politici che non hanno la minima idea,di quello che puo’ essere utile per la ns provincia(vedi funivia)ma solo ideologia politica.
Dario Monteferrario
17 Febbraio 2023 at 10:25
approvo in pieno!
Gabry
17 Febbraio 2023 at 11:50
Secondo me lei viaggia poco le sue informazioni sulle autostrade sono molto pretestuose e prive di ogni riscontro.
I suoi sono i classici articoli del “che bella biella, salvateci il patrimonio storico” (che poi cosa abbia di storico questa funivia non si sa).
Proprio perché chiusi nella vostra piccola biella avere i prezzi alle stelle, qualità della vita ai minimi storici e cassaintegrati e redditati a quintali…..
State morendo e ogni innovazione per rilanciarmi la rifiutate con questi atteggiamenti da capre.
Paolo Castellin
19 Febbraio 2023 at 0:42
Adesso ho sempre più chiaro come mai il Biellese e i Biellesi siamo così retrogradi, non tutti grazie a Dio, se fanno i ragionamenti del Sig. Pezzana e dei suoi accoliti. Quando mi trasferii a Biella, molti anni fa trovai una città fervente e ora dopo una generazione personaggi approssimativi e ignoranti.
Mattia
19 Febbraio 2023 at 1:18
L’unica cosa certa è che qualunque cosa si faccia qualcuno che non è contento e dovrà dire la sua per dare contro si troverà sempre…. Una cosa sicura è il ritardo di 30 anni sulla decisione di fare un collegamento decente e veloce con una parte del mondo…..per quanto piccola e in ritardo…. Ma l’importante è dare contro a quello che decidono di fare gli altri…. Mi raccomando non smentiamoci mai!
gianni
20 Febbraio 2023 at 17:04
ok siamo arrivati al dunque e sopratutto alla megha intelligenza ….ammesso che arrivi qualcuno e se come penso si possa bloccare il ponte .– come previsto quest,anno dove pensano di dirottare l,enorrrme flusso di traffico ? non sarebbe ora di pensare ad un altro ponte per evitare la citta ? oppure sono io che penso troppo avanti ?