Seguici su

Attualità

Il nuovo ospedale è bellissimo

Pubblicato

il

È risaputo che noi italiani siamo famosi per il lamento facile. La lamentela fa parte del nostro dna. Non essere mai contenti e piagnucolare pare essere lo sport nazionale. Piove governo ladro…

È risaputo che noi italiani siamo famosi per il lamento facile. La lamentela fa parte del nostro dna. Non essere mai contenti e piagnucolare pare essere lo sport nazionale. Piove governo ladro…

Io per primo non mi tiro indietro se c’è da costruire barricate o contestare le tante ingiustizie che spesso siamo costretti a subire, quando, a volte troppo spesso, ci troviamo davanti allo spreco e all’ignavia del sistema governato da una classe politica sovente incapace e intrallazzona.  Sul nuovo ospedale di Biella poi se ne sono dette di tutti i colori. È brutto, è scomodo, è troppo grande, ecc. Io però, che sono come San Tommaso…, e voglio toccare con mano, ho avuto, nella sfiga, la possibilità di vedere  in veste di paziente come funziona veramente il nuovo ospedale.

Una colica epatica molto dolorosa mi ha costretto ad un ricovero urgente al pronto soccorso. Mi ricordavo quello del vecchio ospedale con le sale d’attesa affollate, gente in barella parcheggiata in corridoio e un viavai peggio che in via Italia. Il nuovo ospedale è un altro pianeta. Sale e ambulatori lindi e colorati, attrezzature avveniristiche, personale efficientissimo e burocrazia quasi nulla.

Il ricovero immediato con lettini comodissimi super tecnologici. Ascensori silenziosi conducono ai reparti, nel mio caso la week surgery al terzo piano.
Le camere, accoglienti, razionali, luminosissime e dotate di ogni confort, doppi vetri e tapparelle regolabili elettricamente. Lettini comodi e dotati di display che li regola a piacere del malato. Il personale è gentilissimo, capace, efficiente e pronto ad intervenire in qualunque ora del giorno e della notte.
Poi arriva senza tanti preamboli il momento dell’intervento, ti preparano psicologicamente con consigli e raccomandazioni e con un camice azzurro che sa di pulito. Nessun odore sgradevole, tutto è sterile e climatizzato. Con il tuo lindo lettino e le battute del barelliere che cerca di tenerti allegro, arrivi alle sale operatorie.  

Qui l’ambiente è avveniristico, anche uno sprovveduto come me capisce di essere davvero nel futuro. Uno stuolo di infermiere sorridenti, ne ho contate sei, ti preparano con cura e dal tubicino piantato in vena nel braccio sinistro ti fanno scorrere liquidi trasparenti. Poi arrivano i chirurghi e ti danno conforto prendendoti per mano e parlandoti serenamente, una delle infermiere mi gratta il naso che mi prude e poi non sento più niente.

Mi risveglio nella mia camera piena di sole e le montagne in lontananza, ripenso a Joseph Beuys… Voglio rivedere le mie montagne! Forse non ci rendiamo conto della fortuna che abbiamo, un ospedale all’avanguardia dove centinaia di persone ritrovano la salute ogni giorno e un esercito di persone, medici, infermieri… Angeli della sofferenza che ci ridonano la vita. Smettiamola di lamentarci e facciamo di tutto per salvare e valorizzare il nostro ospedale, l’ultimo baluardo di civiltà e di speranza.

Omar Ronda

Continua a leggere le notizie de La Provincia di Biella e segui la nostra pagina Facebook