Attualità
Il maestro: “Babbo Natale non esiste”. La rabbia delle mamme
«Non credete a Babbo Natale. Non esiste». Queste sono le parole pronunciate nei giorni scorsi da un maestro di religione ai bambini di quinta della scuola elementare De Amicis, che hanno immediatamente scatenato la bufera tra i genitori. In moltissimi, infatti, hanno espresso totale disappunto nei confronti dell’iniziativa presa dall’insegnante a loro insaputa. «E’ inammissibile che una persona estranea si permetta di scavalcare le famiglie e metta in discussione argomenti così delicati con i nostri figli, senza chiedere il minimo consenso – è il commento di una mamma particolarmente adirata – E’ stato davvero inopportuno, nella mente di un bambino possono coesistere sia l’aspetto religioso sia quello pagano. Adesso mi trovo a dover “tamponare” la situazione per permettere al mio piccolo di credere ancora nella magia del Natale».
Lo sfogo non è stato di certo isolato. «Mio figlio appena è uscito da scuola mi ha subito raccontato dello spiacevole accaduto, l’ho visto molto dispiaciuto – continua un altro genitore». Ed ancora: «L’insegnante doveva evitare, nel rispetto di quanti ancora credono a Babbo Natale». «Molti bambini sono rimasti increduli e scioccati dalla notizia. Se proprio doveva rivelarla, poteva almeno aspettare la fine del Natale».
Nonostante la maggior parte delle famiglie si sia opposta con fermezza a colui che ha “infranto” i sogni dei più piccoli, peraltro in malattia da ieri mattina, ci sono anche genitori che preferiscono evitare di alimentare le polemiche, già particolarmente accese in questi giorni. «Mia figlia credeva a Babbo Natale ma non mi sento di colpevolizzare il maestro per quanto ha rivelato – afferma un’altra mamma – Prima o poi doveva arrivare il momento di scoprire la verità e preferisco che sia stato un insegnante a metterla in luce, piuttosto che qualche amichetto. Trovo assurdo che la maggior parte dei genitori abbia deciso di scagliarsi con toni così violenti contro il docente. Ha sbagliato ma, come dice la mia bambina, chi crede a Babbo Natale continuerà a crederci nonostante tutto».
Dello stesso parere sembra essere anche il dirigente scolastico dell’istituto comprensivo Biella II Rita Vineis, del quale fa parte la stessa scuola De Amicis: «Si tratta di un insegnante giovane, probabilmente ha peccato di ingenuità e di inesperienza. Poteva risparmiarsi le parole spese in classe, certi tasti è sempre meglio non toccarli, ma detto questo non ha mentito ai giovani studenti. Nulla vieta, inoltre, che gli stessi bambini possano venire a conoscenza della verità in altre occasioni, ad esempio giocando con qualche amichetto, e forse sarebbe ancora peggio. Di sicuro non è una situazione facile da gestire per i genitori, ognuno cercherà di risolverla con i propri figli come può e come meglio crede».
Sulla bufera che in queste ore sta dividendo le famiglie abbiamo infine interpellato l’assessore all’istruzione del comune di Biella Teresa Barresi, che ha preferito non commentare. «Direi che non ho dichiarazioni da fare a riguardo. Prima di rispondere dovrei informarmi, per venire a conoscenza delle dinamiche esatte dell’accaduto».
«Non credete a Babbo Natale. Non esiste». Queste sono le parole pronunciate nei giorni scorsi da un maestro di religione ai bambini di quinta della scuola elementare De Amicis, che hanno immediatamente scatenato la bufera tra i genitori. In moltissimi, infatti, hanno espresso totale disappunto nei confronti dell’iniziativa presa dall’insegnante a loro insaputa. «E’ inammissibile che una persona estranea si permetta di scavalcare le famiglie e metta in discussione argomenti così delicati con i nostri figli, senza chiedere il minimo consenso – è il commento di una mamma particolarmente adirata – E’ stato davvero inopportuno, nella mente di un bambino possono coesistere sia l’aspetto religioso sia quello pagano. Adesso mi trovo a dover “tamponare” la situazione per permettere al mio piccolo di credere ancora nella magia del Natale».
Lo sfogo non è stato di certo isolato. «Mio figlio appena è uscito da scuola mi ha subito raccontato dello spiacevole accaduto, l’ho visto molto dispiaciuto – continua un altro genitore». Ed ancora: «L’insegnante doveva evitare, nel rispetto di quanti ancora credono a Babbo Natale». «Molti bambini sono rimasti increduli e scioccati dalla notizia. Se proprio doveva rivelarla, poteva almeno aspettare la fine del Natale».
Nonostante la maggior parte delle famiglie si sia opposta con fermezza a colui che ha “infranto” i sogni dei più piccoli, peraltro in malattia da ieri mattina, ci sono anche genitori che preferiscono evitare di alimentare le polemiche, già particolarmente accese in questi giorni. «Mia figlia credeva a Babbo Natale ma non mi sento di colpevolizzare il maestro per quanto ha rivelato – afferma un’altra mamma – Prima o poi doveva arrivare il momento di scoprire la verità e preferisco che sia stato un insegnante a metterla in luce, piuttosto che qualche amichetto. Trovo assurdo che la maggior parte dei genitori abbia deciso di scagliarsi con toni così violenti contro il docente. Ha sbagliato ma, come dice la mia bambina, chi crede a Babbo Natale continuerà a crederci nonostante tutto».
Dello stesso parere sembra essere anche il dirigente scolastico dell’istituto comprensivo Biella II Rita Vineis, del quale fa parte la stessa scuola De Amicis: «Si tratta di un insegnante giovane, probabilmente ha peccato di ingenuità e di inesperienza. Poteva risparmiarsi le parole spese in classe, certi tasti è sempre meglio non toccarli, ma detto questo non ha mentito ai giovani studenti. Nulla vieta, inoltre, che gli stessi bambini possano venire a conoscenza della verità in altre occasioni, ad esempio giocando con qualche amichetto, e forse sarebbe ancora peggio. Di sicuro non è una situazione facile da gestire per i genitori, ognuno cercherà di risolverla con i propri figli come può e come meglio crede».
Sulla bufera che in queste ore sta dividendo le famiglie abbiamo infine interpellato l’assessore all’istruzione del comune di Biella Teresa Barresi, che ha preferito non commentare. «Direi che non ho dichiarazioni da fare a riguardo. Prima di rispondere dovrei informarmi, per venire a conoscenza delle dinamiche esatte dell’accaduto».
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