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Il lavoro c’è, ma le aziende non trovano i profili adatti

L’analisi di Vittorio Barazzotto

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BIELLA – Il lavoro c’è, ma le aziende non trovano i profili adatti. Non è una provocazione proprio ora che si avvicina la possibilità da parte delle imprese di licenziare, ma fare alcune considerazioni sulle esigenze del mercato consente di rivalutare il mondo del lavoro.

In questi giorni a Biella mi sono imbattuto in commercianti che lamentano l’assenza di collaboratori; al mercato ad esempio, il gestore di uno dei banchi più frequentati dagli appassionati di delizie gastronomiche non riesce a trovare personale per gestire le vendite, forse per gli orari che impongono levatacce mattutine o forse per un lavoro che non si ritiene all’altezza delle proprie aspettative.

Una segretaria di un ufficio finanziario di Biella arrotonda lo stipendio facendo la cameriera in un ristorante, approfittando della carenza di offerta in questo periodo. Anche nel tessile, in cui si scorge un risveglio della domanda, gli imprenditori riscontrano notevoli difficoltà a reclutare i profili ricercati.

Tra il mondo del lavoro e l’offerta permane un cronico disallineamento, in quanto secondo recenti stime in Italia il 40% dei lavoratori non sono compatibili con le qualifiche del loro impiego, con la scoperta sorprendente che la quota di sottoqualificati è identica a quella dei sovra-qualificati, ovvero ci sono tanti professionisti non all’altezza dei loro compiti, quanto talenti che non sono premiati per le loro conoscenze.

Pare che il grado di qualifica più richiesto sia quello di tecnici di medio livello, non necessariamente laureati ma con competenze specifiche.
Insomma, trova lavoro chi sa fare bene qualcosa e su questo assunto occorre ripensare alla formazione ed ad un sistema di premialità nei confronti dei più volenterosi.

L’idea di regalare ai giovani i soldi delle successioni non è la via corretta per consentire alle nuove generazioni di entrare nel mondo del lavoro, è sufficiente tracciare la linea che porta alla consapevolezza che l’impegno e la dedizione rimangono i metodi migliori per realizzare i propri sogni e se stessi.

Intanto: “Ci saremo come mai prima”, lo  slogan della Coca- Cola, pensato per la ripartenza nella nuova normalità,  con una spinta all’ottimismo. Potremmo mutuarlo per il Biellese come auspicio e nel salutare il ritorno, nella nostra terra di uno dei marchi più famosi  al mondo.

Vittorio Barazzotto

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