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Il giornale La Provincia di Biella oggi regala “Il Biellese magico”

Lo sapevate, ad esempio, che la collina di San Gerolamo, a Biella, prima che venisse costruito un complesso abbaziale, si chiamava monte Bethlem e in quel luogo sorgeva un patibolo dove venivano giustiziati i malfattori

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Il Biellese magico, storie di luoghi ed esseri misteriosi, di streghe, fate e piante miracolose”. E’ questo l’affascinante titolo del nuovo libro a fascicoli che i lettori de La Provincia di Biella.it troveranno in regalo con il giornale a partire da oggi sabato 19 marzo. L’opera, realizzata da Lelia Zangrossi, storica e studiosa, è composta da dodici fascicoli più la copertina, che saranno cellofanati al giornale sia il mercoledì che il sabato.

Se vi siete persi il primo fascicolo, ricordate che potete trovare il giornale La Provincia di Biella.it in edicola fino a martedì 22 marzo.

Il libro è ricco di notizie curiose. Lo sapevate, ad esempio, che la collina di San Gerolamo, a Biella, prima che venisse costruito un complesso abbaziale, si chiamava monte Bethlem e in quel luogo sorgeva un patibolo dove venivano giustiziati i malfattori i cui corpi erano poi sepolti nelle pendici della collinetta. Un luogo che incuteva terrore per ciò che rappresentava.

Poi ci sono quelle figure femminili inquietanti, dotate di sinistri poteri che non erano semplicemente streghe, ma qualcosa di più. In Valle Cervo, ad esempio, si nomina e fantastica su una vecchia che viene descritta un po’ simile a una strega e un po’ simile a una fata che da tempo immemorabile avrebbe avuto il potere di comandare il cielo e di causare terribili temporali.

A Brusnengo e nei paesi limitrofi si parla della “vaìna”, una donna magrissima, sempre vestita di nero e con lunghi capelli rossi raccolti in una treccia. E’ considerata una rapitrice di bambini.

E che dire dell’òm salvàj, l’uomo selvaggio che dimorava nelle caverne del Biellese e insegnava l’arte di fare il formaggio. Un giorno in valle Cervo ha pure rapito una donna, tenendola con sè un anno intero fino a quando la malcapitata è riuscita a darsi alla fuga abbandonando però il figlio concepito con l’òm salvàj.

Nel libro non mancano, ovviamente i consigli sul come difendersi dalle fatture delle masche, ad esempio recitando queste parole: “Santa Barbara e San Simon liberaci dal fulmine e dal tuono, dal fuoco e dalla fiamma e da morte improvvisa”. Un tempo, invece, le donne di Rosazza avevano l’abitudine di infilare un rametto di ulivo benedetto nell’orlo della gonna per proteggersi dalle streghe.

Poi ci sono i fantasmi, ad esempio quello del castello di Roppolo, che in alcune notti emette gemiti così forti e strazianti che si possono udire anche in paese.

Il libro scritto da Lelia Zangrossi contiene decine e decine di leggende tutte ambientate nel Biellese. Si tratta di una pubblicazione, realizzata in collaborazione con l’Associazione Biella 3.0, che non potete proprio perdere perché ci riporta alle nostre tradizioni e alla nostra storia più antica.

Oggi sabato 19 marzo pubblichiamo anche tutte le foto per la Festa del papà. Ne sono arrivate ben 740. Non perdete l’appuntamento in edicola!

E tu cosa ne pensi?

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