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I biellesi risparmiano anche sui fiori del cimitero

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La crisi economica mette in ginocchio anche il tradizionale omaggio ai propri cari defunti.

La crisi economica mette in ginocchio anche il tradizionale omaggio ai propri cari defunti. Come peraltro avviene ormai da tempo, pure quest’anno i fioristi lamentano una diminuzione delle vendite. “I fiori sono spese voluttuarie – testimonia Mario Novaretti, titolare di una delle floricolture cittadine più antiche, nonché presidente dell’Associazione provinciale commercianti – e quindi come tali continuano a subire i tagli del bilancio familiare. Si tratta ovviamente di un meccanismo che non interessa solo gli omaggi floreali, ma che purtroppo si manifesta da quando è iniziata la crisi economica e non subirà un cambiamento fino a quando non saremo in presenza di una vera ripresa. Inoltre anche in questo settore scontiamo la concorrenza dei paesi meno sviluppati: nell’ottica del risparmio ad ogni costo la gente, ad esempio, preferisce accontentarsi dei fiori di seta, e amenità del genere, certamente meno costosi. Questa purtroppo è la realtà che stiamo vivendo, ovviamente non circoscritta alla sola Biella ma generalizzata».
Oppure, aggiungiamo noi, la gente si reca al cimitero senza portare più nulla.
Un altro fattore negativo che pesa sul commercio del settore è rappresentato dal calo della produzione nazionale di crisantemi, che resta comunque l’omaggio floreale tipico di questa ricorrenza, La minore produzione di quest’anno è dovuta alle condizioni meteo avverse, fattore che ha però determinato un aumento delle quotazioni al dettaglio. Insomma la tempesta perfetta: costi di produzione in aumento e scarsa liquidità. Per quanto riguarda l’anastasia, la varietà di crisantemo più diffusa sul territorio nazionale, i prezzi di vendita per i fiori recisi, almeno secondo quando rilevato da uno studio effettuato da Coldiretti, variano da un euro e 50 centesimi a otto per quelli più grandi fino ad arrivare ai 15-20 euro se si tratta di crisantemi in vasi o di mazzi con più fiori.

Ovviamente per coloro che non sono condizionati da problematiche economiche, c’è la possibilità di composizioni più complesse, e naturalmente più costose.

Dunque mentre si assiste all’ennesima manifestazione dell’invasione d’oltreoceano attraverso i fiori finti, la città si prepara a celebrare il tradizionale culto. Per l’occasione nella giornata odierna gli undici cimiteri cittadini (Urbano, Chiavazza, Barazzetto, Vandorno, Cossila San Grato nuovo, Cossila San Grato vecchio, Cossila San Giovanni, Favaro, Pavignano, Colma e Vaglio) apriranno alle ore 8,30 per chiudere alle ore 18.30 mentre a partire da domani, domenica 31 ottobre, con l’entrata in vigore dell’ora solare apertura e chiusura saranno anticipati di un’ora (dalle ore 7.30 alle ore 17.30). Da ricordare che per facilitare l’accesso dei cittadini, in tutti e 11 cimiteri fino al prossimo 6 novembre sono stati vietati qualsiasi intervento..

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