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Festa della Lana di Ternengo arrivano le polemiche: smettiamola di vestirci di morte

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Riceviamo e pubblichiamo parte di una email giunta in redazione:

Gentili signore e signori,

ho appreso dai mezzi di informazione che il 13 Ottobre a Ternengo (BI) si svolgerà la Festa della lana con transumanza, tosatura di pecore, abbuffata di carne ovina: tutto in linea con la tradizione, alibi per qualsiasi evento paesano che usi gli animali come attrazione.

Organizzare una festa in onore della lana, nel terzo millennio, significa non avere la minima idea di quanta sofferenza ci sia dietro l’allevamento di animali. La festa in questione propone il quadretto idilliaco delle pecorelle amate dal pastore piacevolmente devote a Homo Sapiens ma nella realtà le cose sono diverse.

«Spesso ci si chiede cosa ci sia di male nella lana…Oggi la tosatura delle pecore è quasi totalmente automatizzata, ed essendo legata alle misure standard delle macchine, non rispetta la varietà della natura, e quando la pecora è “fuori misura”, le lame, che in pochi minuti hanno il compito di tagliare tutta la lana, tagliano anche la carne. Questo metodo, inoltre, essendo programmato, può portare d’estate a colpi di calore anche mortali, mentre in caso di abbassamento della temperatura, gli ovini corrono il rischio di morire per l’esposizione al freddo eccessivo…Gli animali, oltre alla tosatura, subiscono innumerevoli maltrattamenti…Indossare lana significa, quindi, indossare violenza e morte. La lana può essere sostituita da tessuti, altrettanto caldi e morbidi, come il pile, il velluto… Ricordiamoci che non siamo i padroni del mondo, e che solo con il rispetto per tutti gli esseri viventi possiamo ritenerci esseri davvero evoluti !!!»

Non bisogna mai dimenticare come finiranno la loro vita le generose pecorelle “da lana”. Essere “da lana” non costituisce essere dispensate dalla soluzione finale: il mattatoio. Ma questo non verrà mostrato a Ternengo.

Cordiali saluti.

Paola Re

 

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