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Esistono opportunità per giovani sul nostro territorio?

Intervento di Alessandro Bardone segretario GD Biellese

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Esistono opportunità per giovani sul nostro territorio?

Esistono opportunità per giovani sul nostro territorio?

Un recente articolo di News Biella ha portato alla luce una realtà amara, da tempo denunciata da noi Giovani Democratici: la drammatica carenza di opportunità nel nostro territorio. Un sondaggio, condotto tra gli studenti, rivela un dato allarmante: la maggior parte di loro sogna di lasciare Biella per costruirsi un futuro altrove. Questo esodo silenzioso non ci sorprende. Biella si è trasformata in una città fantasma, dove la fuga è l’unica prospettiva. Anni di politiche miopi, alimentate da una destra che ha acuito le disuguaglianze tra province e grandi città, hanno condannato il nostro territorio all’isolamento. La scarsa connessione con il resto del Piemonte ha reso Biella un’area marginale e priva di attrattiva. Le opportunità di lavoro non mancano, ma sono spesso inadeguate. Assistiamo a un preoccupante divario tra le posizioni che richiedono un’alta specializzazione e quelle che ne richiedono una bassa. Manca una fascia intermedia di offerte, che penalizza i laureati non specialisti, costretti a emigrare verso i centri urbani più dinamici come Torino e Milano. Ciò che ci sconcerta, come Giovani Democratici, è l’immobilismo dei nostri coetanei eletti nei consigli comunali, come quello di Biella. Il loro disinteresse è un tradimento a tutti noi. Essere rappresentanti istituzionali non significa limitarsi a postare foto o storie su instagram o a farsi belli nei bar. Significa impegnarsi attivamente per il bene comune, proponendo soluzioni concrete per invertire la rotta. Rendere Biella un territorio attrattivo non si riduce a organizzare eventi occasionali in pompa magna. Servono politiche lungimiranti, che investano in cultura, università e trasporti. La partecipazione politica implica la consapevolezza dei problemi e la ricerca di soluzioni. Purtroppo, molti giovani politici biellesi sembrano aver abbracciato la cultura del tornaconto personale, tipica della destra locale. Questo modo di fare politica ci rattrista profondamente. L’impegno nella cosa pubblica è un’arte nobile, soprattutto in tempi di incertezza. Noi, futura classe dirigente, dobbiamo riscrivere le regole della politica, mettendo al centro i bisogni dei cittadini, soprattutto dei più vulnerabili. La politica è diventata un lusso per pochi, a causa dei costi crescenti. Chi ha la fortuna di poter partecipare, ha il dovere di farsi portavoce di chi non ne ha le possibilità, facendo la differenza nel proprio piccolo. 

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1 Commento

1 Commento

  1. Ardmando

    15 Marzo 2025 at 8:56

    Quante parole inutili, come se loro avessero MAI fatto qualcosa di diverso. MAI nulla di concreto dalle sinistre, solo l’arte dello scarica barile quando non sono al potere. Quando sfortunatamente lo raggiungono, si comportano ESATTAMENTE se non PEGGIO di quelli che criticano. Blaterate, blaterate, noi la storia la conosciamo e abbiamo buona memoria.

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