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Epidemia di zecche in aumento i casi

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Epidemia di zecche i casi sono in aumento. Un bimbo, colpito dall’attacco di una zecca ha dovuto ricorrere alle cure mediche.

Casi in aumento

E’ allarme zecche nel Biellese. Numerose le persone che sono state colpite dall’attacco di questo pericoloso insetto. Nei giorni scorso un bambino si è recato al pronto soccorso di Biella con il piccolo parassita conficcato nella pelle. Non si tratta di un caso isolato. Quest’anno le punture sono in forte aumento.

Vi diamo dei consigli, al di là della notizia di cronaca,  per affrontare al meglio questo problema.

Come difendersi dalle zecche

Le zecche sono piccoli insetti che parassitano gli animali (cani, topi, uccelli, ovini, animali selvatici) e occasionalmente anche l’uomo, nutrendosi del loro sangue. Le loro dimensioni variano a seconda dello stadio di sviluppo (larva-ninfa-adulto) da 1 a 3-4 mm, ma possono raggiungere anche il centimetro quando sono piene di sangue dell’ospite. Nel nostro paese si possono incontrare prevalentemente due tipi di zecche: la zecca dei boschi (Ixodes Ricinus) che può rendersi responsabile della trasmissione all’uomo di alcune malattie, come la malattia di Lyme, e la zecca del cane (Rhipicephalus sanguineus), che normalmente parassita solo il cane e solo eccezionalmente si attacca all’uomo o ad altri animali; quest’ultima può rendersi responsabile della trasmissione all’uomo di una malattia chiamata febbre bottonosa ( una rickettsiosi). Entrambe le malattie, se individuate per tempo, sono curabili con antibiotici specifici.

In che ambienti vivono

Le zecche dei boschi vivono nell’erba e nei cespugli, in particolare nel sottobosco e nelle zone umide e ombreggiate con vegetazione bassa ed un letto di foglie secche. Sono presenti in diverse aree del nostro territorio, soprattutto nelle zone collinose e montane (in genere al di sotto dei 1000 metri di altitudine). Il periodo critico, in cui la zecca si può attaccare all’uomo, è quello tardo-primaverile ed estivo, quando la necessità di un pasto di sangue la spingono a cercare un ospite.

La zecca che parassita il cane predilige invece particolari aree come gli ammassi di macerie edili, le cucce, le cataste di legname soprattutto nelle zone d’ombra. Anche questo tipo di zecca è particolarmente attiva nel periodo tardo-primaverile ed estivo.

Cosa fare se si viene punti?

E’ molto importante rimuovere correttamente la zecca. Bisogna afferrarla con una pinza il più possibile vicino alla cute, evitando di schiacciare e torcere il parassita. Una volta estratta, la zecca non va toccata a mani nude e va bruciata o gettata nel water. La zona cutanea colpita va lavata accuratamente con acqua e sapone e disinfettata, mantenendola sotto controllo per almeno 30-40 giorni; in caso di comparsa di arrossamento o altri sintomi è opportuno consultare il medico.

E’ bene evitare metodi di estrazione non corretti, come l’impiego di oli, benzina, acetone, prima di procedere all’estrazione, l’estrazione con le mani e l’uso di pinzette arroventate, per non aumentare il rischio di infezioni.

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